Ammortizzatori in deroga: allarme Cgil, Cisl, Uil Lombardia

Milano, 30.9.2014
 
Il ministero del Lavoro ha annunciato alle Regioni che, per quanto riguarda la cassa integrazione in deroga, la sospensione dei lavoratori  non potrà più iniziare, come fino a d oggi è stato, dal giorno dell’accordo sindacale, ma da quello del Decreto Autorizzativo; questo, a sua volta, non potrà essere emesso se prima l’Inps non avrà verificato che ci sia la copertura economica. Due gli effetti di tale decisione sui lavoratori e le imprese colpiti dalla crisi: tutte le sospensioni iniziate dal 1° settembre rischiano di non avere copertura, perché precedenti l’autorizzazione; in futuro la verifica della copertura economica, combinata con i tempi biblici con cui il governo rende disponibili le risorse stanziate, rischia di obbligare le imprese ad attendere mesi prima di sospendere i lavoratori in cassa.
“Si tratta di una decisione assurda e incomprensibile, che mette a rischio la cassa integrazione per 35mila lavoratori lombardi ed è destinata a creare gravi problemi alle imprese che rischiano di essere incentivate a licenziare i lavoratori anche in presenza di crisi temporanee. Una punizione inaccettabile per una Regione che ha fatto in tutti questi anni un uso rigoroso ed efficace degli Ammortizzatori in Deroga, che ha consentito alle parti sociali di salvaguardare in modo intelligente il capitale umano e che non ha usato le risorse per fare assistenza”, dichiarano Elena Lattuada, Gigi Petteni, Danilo Margaritella,  segretari generali di Cgil, Cisl e Uil lombarde. Inammissibile, secondo i tre sindacati, è anche la discrezionalità con cui il ministero interpreta le disposizioni in materia, producendo sostanzialmente una “normativa creativa”, comunicando decisioni a scadenze che non tengono conto della realtà in atto ma che pretendono di essere retroattive, e nascondendo le informazioni sulla reale disponibilità di risorse. Per ottenere il ritiro di questa insensata decisione le segreterie di Cgil, Cisl, Uil della Lombardia invitano la Regione e le associazioni imprenditoriali a promuovere iniziative congiunte e si preparano a organizzare, anche in relazione agli esiti degli incontri che a livello nazionale si terranno nei prossimi giorni, le più opportune forme di mobilitazione.