Bancari in piazza per il rinnovo del contratto

Milano, 30.1.2015
 
Oltre 7mila bancari arrivati da tutto il Nord Italia hanno manifestato questa mattina a Milano, in contemporanea allo sciopero nazionale indetto da un cartello che raccoglie tutte le sigle sindacali del settore, a sostegno del diritto della categoria al rinnovo del contratto nazionale e contro la decisione unilaterale di Abi di dare disdetta e successiva disapplicazione dei contratti collettivi di lavoro dal 1° aprile 2015. “Il contratto nazionale deve rimanere primo elemento di diritto, non derogabile, a difesa dell’occupazione e dell’Area Contrattuale – si legge nel volantino che indice lo sciopero generale – il contratto nazionale deve rimanere primo elemento di diritto, non derogabile, a difesa dell’occupazione e dell’Area Contrattuale. Perché il bancario non è un numero senza volto, ma ha una storia, una carriera, una professionalità e il diritto di difendere il potere d’acquisto dei salari e la dignità del lavoro”. 
Le trattative per il rinnovo del contratto, cominciate nello scorso novembre, si sono  interrotte in seguito all’intransigenza dell’Abi che, nel documento presentato, aveva portato un forte attacco all’area contrattuale, unico strumento per garantire le dovute tutele occupazionali nel settore. La posizione della controparte si era mostrata particolarmente intransigente nell’insistenza nel non prevedere alcun riconoscimento a tutela del recupero del reale potere d’acquisto del salario, e nella convinzione di poter intervenire strutturalmente su elementi retributivi come gli scatti di anzianità. “Si è arrivati ad un insormontabile impedimento ad avviare una trattativa seria e proficua a causa delle pretese, qui dell’Abi sul rinnovo del contratto – spiega Andrea Zoanni, segretario generale Fiba Cisl Lombardia -. L’azzeramento degli scatti e la cancellazione degli automatismi suonerebbero come una mazzata economica per tutti i lavoratori con scarsa anzianità. Per non dimenticare il drastico ridimensionamento della richiesta economica: dal nostro 6,05% al loro 1,85% e per di più con erogazione al termine della valenza contrattuale”. I sindacati di categoria definiscono “pesantissime” le richieste di Abi sul fronte dell’area contrattuale, con allargamento di fatto dell’area dei contratti complementari e dell’appaltabilità delle lavorazioni bancarie: meno bancari e più futuri precari.
 
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