Milano, 2.2.2015
Nel corso dell’incontro coi sindacati di oggi pomeriggio Poste Italiane ha ufficializzato l’intenzione di chiudere definitivamente 61 uffici postali in Lombardia e di razionalizzarne 121, aprendoli a giorni alterni, per un totale di 182 interventi. “Su tale programma abbiamo già espresso tutta la nostra contrarietà e le nostre perplessità verso un progetto che penalizza fortemente parte del territorio lombardo con pesanti disagi alla clientela – afferma Giuseppe Marinaccio, segretario generale Poste Cisl Lombardia -. Sono già in corso in tutte le province, e proseguiranno nei prossimi giorni, le assemblee nei luoghi di lavoro che registrano un’ampia partecipazione dei lavoratori di Poste, che manifestano tutto il loro disagio per le difficoltà quotidiane in cui sono costretti ad operare pur di dare un servizio ai cittadini che si recano negli uffici”. Queste le criticità per i lavoratori di Poste, più volte evidenziate dalla Flp Cisl Lombardia: mancanza di personale negli organici che non consentono la copertura delle postazioni di sportello e delle sale consulenza; continui quotidiani distacchi di personale da un ufficio all’altro per permetterne l’apertura ed il funzionamento; prolungamenti orario di lavoro spesso nemmeno retribuiti; obbligo mensile di consumare giornate di ferie in luogo di una programmazione che tenga conto delle reali esigenze del lavoratore; postazioni e strumenti di lavoro inadeguati con sistemi informatici spesso bloccati e non funzionanti. “Per queste ragioni – afferma Marinaccio – i lavoratori, stanco e deluso per l’indifferenza ed i ritardi aziendali nel risolvere le problematiche da tempo evidenziate, manifesta ampia disponibilità ad intraprendere ulteriori azioni di mobilitazione che potrebbero sfociare in uno sciopero della categoria qualora l’azienda non porrà in essere azioni concrete ed interventi rapidi per risolvere le troppe criticità presenti nell’intero settore”.