
Milano, 2.7.2019
“È inaccettabile ogni atto che si configuri come molestia e violenza nei luoghi di lavoro, e la dignità di Lavoratrici e Lavoratori non può essere violata da comportamenti che configurino molestie o violenza”.
Ascom, Fipe, Federalberghi, insieme a Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil di Bergamo hanno firmato oggi un accordo per la prevenzione e il contrasto delle molestie sui luoghi di lavoro, naturale conseguenza del recepimento dell’accordo europeo del 2007 che Cgil, Cisl e Uil hanno siglato con Confindustria a livello nazionale. E naturale conseguenza anche del continuo ripetersi di vicende che toccano da vicino la sfera della violenza in ambienti lavorativi, e del fatto che il settore del terziario (turismo e commercio) hanno una elevata incidenza di lavoro femminile.
I firmatari dell’accordo bergamasco, favorito anche dal lavoro della consigliera di parità della provincia, ritengono che le imprese, e con esse lavoratori e lavoratrici, abbiano “il dovere di collaborare al mantenimento di un ambiente di lavoro in cui sia rispettata la dignità di ognuno e siano favorite le relazioni interpersonali basate su principi di eguaglianza e reciproca correttezza”, e gli ambiti previsti dalla firma riguardano “quei comportamenti indesiderati, fondati sul sesso, aventi come oggetto o conseguenza la lesione della dignità di una persona e la creazione di un ambiente intimidatorio, ostile, degradante, umiliante o offensivo; anche se solo espressi a livello fisico, verbale o non verbale”.
La storia delle violenze sui luoghi di lavoro è lunga e costellata di fatti di cronaca anche raccapriccianti, e le varie associazioni di aiuto e assistenza continuano a raccogliere denunce e richieste di aiuto.
Con il nuovo accordo, le parti si impegnano a:
- promuovere una apposita campagna di informazione e sensibilizzazione;
- a spingere per l’adozione di misure organizzative e procedurali volte alla prevenzione, gestione e cessazione delle molestie e della violenza, anche da parte di terzi;
- a informare, anche attraverso i canali della bilateralità, imprese e lavoratrici e lavoratori della presenza sul territorio di “Reti Inter-istituzionali antiviolenza” e dell’ufficio della Consigliera di Parità con relativi recapiti e contatti, nonché delle opportunità fornite dallo strumento del congedo indennizzato per donne vittime di violenza di genere, ma soprattutto stabilire quale requisito essenziale per l’accesso al finanziamento alla Bilateralità di settore per le assunzioni l’adesione all’accordo.Infine, si pensa di istituire un concorso a premi per le scuole superiori della provincia per disegnare il logo di una vetrofania, che evidenzi l’adesione al presente accordo come fattore distintivo e di valore dell’impresa.
“In settori come il terziario ed il turismo caratterizzati da una elevatissima incidenza di lavoro femminile, porre al centro dell’azione negoziale delle parti sociali il tema del contrasto alle discriminazioni e violenze di genere è fondamentale – afferma Alberto Citerio, segretario generale della Fisascat Cisl bergamasca -. Non esistono diritti, non esistono libertà senza il rispetto della persona. Questo accordo che punta su informazione, formazione, coinvolgimento delle imprese, contribuisce ad un’ampia diffusione della cultura del rispetto e della dignità della persona nei luoghi di lavoro”.