Bhopal, 31 anni dopo. Una tragedia da non dimenticare perché non si ripeta

Milano, 3.12.2015
 
Nella notte tra il 2 e il 3 dicembre 1984, a Bhopal, nel Madhya Pradesh (India centrale), quasi quattromila persone furono uccise da una nube di 42 tonnellate di isocianato di metile proveniente da uno stabilimento dell’azienda statunitense Union Carbide specializzata nella produzione di fitofarmaci. Secondo Amnesty International persero la vita in totale circa 22.000 persone e oltre mezzo milione rimase intossicato.
Si tratta del più grande incidente industriale della storia con ripercussioni sulle vite umane e sull’ambiente che perdurano tuttora: paralisi cerebrali infantili e problemi respiratori hanno un’incidenza fuori dal comune a Bhopal e ad oggi non è stata effettuata nessuna bonifica dei terreni perché nessuno vuole accollarsene i costi.
La Union Carbide ha sempre rifiutato le accuse di omicidio colposo e ha solo accettato di corrispondere un risarcimento di 470 milioni di dollari ai sopravvissuti. La Cisl Lombardia e il suo dipartimento Internazionale invitano a non dimenticare queste tragedie, affinché non si ripetano mai più.