Camere di Commercio, allarme sindacati: 1000 posti a rischio

Milano, 13.1.2016
 
Le categorie del pubblico impiego di Cgil, Cisl e Uil definiscono “inaccettabile” l’ipotesi di un taglio agli organici delle Camere di Commercio, sottolineando come con una sforbiciata del 15% si ritroverebbero “a rischio in mille”, visto che il personale alle dirette dipendenze del sistema camerale è di circa 7 mila persone. Nel caso il decreto sulle Camere di Commercio, attuativo della riforma Madia e atteso in Cdm venerdì, dovesse contenere la riduzione “ci opporremo con tutti i mezzi”, evidenziano Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl, che oggi riuniranno gli esecutivi per decidere le prossime iniziative di mobilitazione, a partire dal rinnovo del contratto. Sul tavolo anche la possibilità di scioperi regionali. 
I sinadcati invitano l’esecutivo a cancellare la misura dal decreto attuativo della delega Madia, in arrivo al prossimo Cdm, in calendario per venerdì, insieme ad altri 10 provvedimenti di riforma della P.A, dalla stretta sulle partecipate al trasferimento dei forestali nei carabinieri. I dettagli del piano di razionalizzazione dovranno, stando alle ultime bozze, essere messi a punto con un decreto ad hoc entro 90 giorni dall’entrata in vigore del provvedimento. Tranne alcune eccezioni, finalizzate a garantire una copertura omogenea a livello regionale, ciascuna Camera non potrà contare meno di 75 mila aziende. Un giro di vite tocca poi gli incarichi, dovranno essere tutti gratuiti tranne che per i collegi dei revisori. C’è poi una stretta sulle ‘poltrone’, con tetti definiti per i membri dei consigli (massimo 27).