Caso Dhl Supply Chain, Fit, Cisl, Uilt Lombardia: nulla di nuovo sotto il sole

“Troppe volte dietro al nobile concetto di cooperativa si nascondano vere e proprie attività illegali”

Milano, 8.6.2021

In relazione alle notizie sul sequestro d’urgenza di circa 20 milioni di euro operato nei confronti di Dhl Supply Chain Italy S.p.a. e sul fatto che attraverso società di intermediazione e finte cooperative sarebbero stati creati “meri serbatoi di manodopera”, i sindacati di categoria Filt Cgil, Fit Cisl e Uilt Uil della Lombardia, in una nota unitaria sottolineano che da anni denunciano pubblicamente come “troppe volte dietro al nobile concetto di “cooperativa” si nascondano vere e proprie attività illegali alle quali corrispondono trattamenti dei lavoratori letteralmente indecorosi”.

“Quello che fa veramente male – scrivono – è l’ipocrisia di chi oggi si scandalizza ma sino a ieri si ostinava a non vedere quanto, nel mondo degli appalti, accade quotidianamente: dalla mancata applicazione dei contratti nazionali a veri e propri episodi di chiara matrice illegale”.

“Non ci sfuggono, per quanto sopra, la precise responsabilità anche di Dhl Supply Chain Spa in qualità di committenza – concludono – in virtù delle molte sollecitazioni al rispetto delle regole e della legalità, fatte negli anni, dalle organizzazioni sindacali confederali. In Italia la prepotenza dei pochi prospera sulla quiescenza dei tanti. Noi non siamo fra questi”.