Cgil, Cisl, Uil: per l’economia e il lavoro la Lombardia è tutta zona rossa

Milano, 2.3.2020

Il recente accordo regionale con tutte le parti sociali e Regione Lombardia ha lo scopo di:

* definire come perimetro delle misure l’intera regione, senza distinzioni tra zona A e B, ritenendo che l’economia e il sistema lombardo vadano salvaguardati nel suo insieme;
* difendere il lavoro e le imprese della regione con strumenti adeguati per difendere occupazione e reddito;
* costruire un quadro di tutele uniformi per le lavoratrici e i lavoratori indipendentemente da settore, dimensione d’impresa, tipologia di rapporto di lavoro, utilizzando strumenti di carattere nazionale, regionale o bilaterale.

“Sulla base di questi tre principi – scrivono Elena Lattuada, Ugo Duci, Danilo Margaritella, segretari generali di Cgil, Cisl e  Uil Lombardia – abbiamo chiesto il tavolo permanente regionale e condiviso l’accordo con la Regione, le rappresentanze delle istituzioni locali e le altre parti sociali, con le quali abbiamo anche chiesto, insieme al Governo, di varare misure  coerenti con questo impianto e adeguate alla gravità della situazione.

Pur giudicando positivamente lo sblocco delle risorse regionali per accedere, previo accordo tra le parti e con la Regione, all’utilizzo della Cassa integrazione in deroga, i tre segretari generali ritengono “del tutto insufficiente quanto approvato in queste ore dal Governo, che rischia di minare, sia per le imprese che per i lavoratori, la possibilità di rispondere, ai gravi problemi per l’economia, la produzione, i servizi, l’occupazione e i salari che l’emergenza sanitaria sta provocando nella nostra regione”.

“Per questo – prosegue la nota – continuiamo a ritenere che l’intera regione, in quanto colpita in modo esteso da chiusure e/o sospensioni di attività in molti settori, debba poter beneficiare degli strumenti a
protezione del lavoro che sono stati previsti nei Comuni della zona rossa, di misure a sostegno delle imprese e dell’economia regionale e di misure universali per i lavoratori e le lavoratrici, a prescindere dalla tipologia del loro rapporto di lavoro, dipendente o indipendente”.

Infatti sono tanti i settori, i lavoratori e le lavoratrici colpiti: pur consapevoli che le misure restrittive siano certamente utili a contenere gli effetti e la diffusione del Coronavirus, Cgil, Cisl e  Uil Lombardia ritengono
che “difendere sin da subito le condizioni di lavoro e i livelli di reddito sia il modo migliore per ripartire il più presto possibile”.

“Non dobbiamo pensare che il rilancio del sistema produttivo lombardo debba riguardare incentivi e soluzioni solo di una parte dell’intera Regione: tutta la Lombardia è direttamente coinvolta, interessata e sacrificata dall’emergenza sanitaria – affermano Lattuada, Duci e  Margaritella -. Datori di lavoro, lavoratrici e lavoratori stanno subendo danni enormi, ecco perché in tutta la Regione e per tutti i lombardi si deve assolutamente intervenire in maniera adeguata e complessiva per evitare che il sistema
già in crisi possa rischiare il collasso”.

“Per tutto questo – aggiungono – il Governo deve garantire con la massima decisione ed urgenza le risorse necessarie a sostenere tutte le misure che, sulla base dell’accordo di venerdi 28 febbraio, dovremo mettere in campo per sostenere le imprese e garantire tutele forti e universali a tutti i lavoratori e le lavoratrici lombarde”.

“Molte lavoratrici e lavoratori in questi giorni, nei settori pubblici e privati di tutta la Lombardia stanno lavorando incessantemente per garantire servizi essenziali e di pubblica utilità – concludono i tre segretari generali -. Vogliamo ringraziarli, ma anche e  soprattutto riaffermare che siamo al loro fianco, assicurando loro presenza e attività in tutte le nostre sedi”.