Cinema e lavoro nel 1947

Il 1947 vede la realizzazione di alcuni film particolarmente importanti nella storia del cinema, a partire dal penultimo capolavoro di Charles Chaplin, Monsieur Verdoux.
Un film provocatorio nel suo raccontare la storia di questo bancario disoccupato che mantiene la famiglia con i beni ereditati dalle ricche signore che egli sposa e poi uccide.
Il cinema italiano, grazie a Roberto Rossellini, realizza nel 1947 un film notevole come Germania anno zero. Anche qui, nella drammaticità del dopoguerra berlinese, abbiamo una famiglia che soffre la fame ed un bambino che vaga nella città ridotta in macerie, disperato come la città stessa.
Una disperazione che lo porterà ad uccidere il padre ammalato ed a suicidarsi.
Il film di Rossellini si inserisce nel filone neorealista ma anche in quello esistenzialista quando esplora l’assenza di prospettive individuali in una società ove la miseria e la disoccupazione la fanno da padrone.
Altri film notevoli sono "Anima e corpo" di Rossen, sul mondo della boxe americana, e "Il fuggiasco" di Carol Reed, dove un esponente dell’Ira, dopo una evasione, tenta un colpo in una fabbrica per sovvenzionare il separatismo irlandese.
Da segnalare anche un ottimo film di Jules Dassin, "Forza Bruta", che affronta, attraverso un racconto carcerario, il tema dell’uso distruttivo di energie che invece potrebbero essere incanalate positivamente per il bene della società.
Significativi, anche se interessano meno il nostro tema, film come "Il pirata" di Minnelli e "Legittima difesa" un noir di Clouzot.
Tornando invece al tema del lavoro abbiamo, negli Usa, il racconto del folle amore tra una infermiera, sposata con un industriale, ed un ingegnere nel film "Anime in delirio" di Curtis Bernhardt, e la vicenda di tre fratelli che organizzano il servizio postale sui primi aerei rischiando continuamente la vita nel film "Bagliore a mezzogiorno" di John Farrow.
Pur non completamente riuscito offre un certo interesse "La città magica" di William A. Wellman dove, per ragioni di mercato, si punta ad individuare la perfetta città americana illudendo i cittadini stessi.
Il mondo politico americano è invece osservato attraverso gli occhi di una colf svedese candidata al Congresso ne "La moglie celebre" di Henry C. Potter mentre l’organizzazione del dipartimento del Tesoro ed il metodo di lavoro viene presentato nel film di Anthony Mann "T-Men contro i fuorilegge".
Nell’ambito del cinema italiano il lavoro è parzialmente rappresentato dai componenti di una cooperativa agricola che catturano un capobanda in "Caccia tragica" di De Santis, o dall’ impiegato municipale siciliano protagonista di "Anni difficili" di Luigi Zampa.
Il cinema italiano affronta anche altre tematiche sociali come quelle legate alla borsanera od alla speculazione edilizia nell’altro film di Zampa "L’onorevole Angelina".
Tra i film di produzione europea un primo piano va attribuito al cecoslovacco Sirena, leone d’oro a Venezia, cronaca di uno sciopero in un centro minerario della Boemia. Il film è firmato da Karel Stekly.
Nel 1947 esce anche "Musica nel buio", una delle prime prove di Ingmar Bergman, avente come protagonista una giovane operaia innamorata di un pianista cieco.
Infine si parla di scuola e di proletariato nel film "L’educazione dei sentimenti" del russo Mark Donskoj e di medicina in un quartiere operaio nel britannico "La famiglia Dakers", storia di un medico che rinuncia alla carriera per migliorare la vita dei lavoratori.

Le foto

  • A sinistra, dall’alto verso il basso:
    Monsieur Verdoux – locandina
    Germania anno zero – locandina
    Sirena – una scena del film