Cinema e lavoro nel 1948

Il 1948 è un altro anno eccezionale per il cinema italiano con l’uscita di Ladri di biciclette e La terra trema.
Ambedue i film trattano il tema del lavoro. Nel film di Vittorio De Sica, tratto da un romanzo di Luigi Bartolini, si parla di disoccupazione e del miraggio del lavoro e degli strumenti per eseguirlo (in questo caso una bicicletta), ma anche della solidarietà che il protagonista incontra, nella Roma del dopoguerra, quando va col figlioletto alla ricerca del ladro.
Il film è un capolavoro di equilibrio nel raccontare una storia oggi apparentemente banale (ma a quell’epoca drammatica) mostrando le varie facce dell’umanità compresa l’indifferenza e l’ostilità.
Il film di Luchino Visconti "La terra trema", ispirato da "I Malavoglia" di Giovanni Verga, racconta invece la vita dei pescatori siciliani e della loro condizione di sfruttati. Film molto rigoroso anche se formalmente ineccepibile, è stato girato totalmente in dialetto siciliano.
Il tema dell’emigrazione clandestina alla ricerca di lavoro è invece trattato da Mario Soldati in "Fuga in Francia". La figura del disoccupato è naturalmente al centro di molti film dell’anno: si pensi a "Molti sogni per le strade" di Camerini, "L’eroe della strada" di Borghesio, così come figure centrali dei racconti dell’epoca sono i bambini orfani od abbandonati ("Sotto il sole di Roma" di Castellani, "Senza pietà" di Lattuada e "Proibito rubare" di Comencini).
Anche negli Stati Uniti il 1948 è produttivo, dal punto di vista artistico: basti citare l’uscita de "Il fiume rosso" di Hawhs, "Duello al sole" di King Vidor, "Macbeth" e "La signora di Shangai" di Orson Welles e lo straordinario "Lettera da una sconosciuta" del tedesco Max Ophuls.
Non vanno dimenticati anche opere più leggere come "Scandalo internazionale" di Billy Wilder.
Per quanto riguarda il nostro tema il lavoro è spesso al centro di alcuni western (soprattutto quello della miniera e quello agricolo come in "Angelo in esilio" di Allan Dwan, "L’assalto" di Humberstone, "Le quattro facce del West" di Green o "Sangue sulla
Luna" di Robert Wise).
Hawks tra l’altro gira il già citato "Il fiume rosso" raccontando una lunga transumanza: 10000 capi di bestiame per 1000 miglia.
Altro film ambientato sul luogo di lavoro (un emporio) è "La samaritana" di Leo McCarey.
Anche il genere poliziesco si caratterizza per la sua versione documentaristica sia nell’illustrare gli ambienti e le città che l’organizzazione del lavoro della polizia (si vedano "Chiamate Nord 777" di Hathaway, "La strada senza nome" di Keighley o "La città nuda" Jules Dassin). Altro film semidocumentaristico che illustra il lavoro in una scuola per ragazzi disadattati è "L’escluso" di Sidney Meyers mentre in un istituto psichiatrico è ambientato "La fossa dei serpenti" di Anatole Litvak.
Nella documentazione del lavoro però spicca un film come Louisiana story, l’ultimo film di Robert Flaherty sul lavoro degli operai di una società petrolifera. Le altre cinematografie spiccano per alcune opere importanti: "Amleto" di Laurence Olivier, "L’idolo infranto" di Carl Reed, "L’angelo ubriaco" di Kurosawa sui problemi sociali del Giappone postbellico, "Scarpette rosse" di Powell/Pressburger sul mondo del balletto, "Le avventure di Oliver Twist" di David Lean. Quest’ultimo, ambientato nell’Inghilterra ottocentesca, è una splendida rappresentazione dello sfruttamento minorile anche nel lavoro di quell’epoca.

Le foto

  • A sinistra, dall’alto verso il basso:
    Ladri di biciclette – locandina
    La terra trema – locandina
    Louisiana story – locandina