Cinema e lavoro nel 1954

"LocandinaE’ la corte imperiale giapponese il luogo dove lavorano Ishun lo stampatore e Mohei il disegnatore col
quale fugge la moglie del primo. La vicenda è al centro di uno dei capolavori dell’anno, Gli Amanti Crocifissi
di Kenji Mizoguchi. "LocandinaLa terra, i contadini, il confronto tra le culture è invece il tema dell’altro gioiello che ci arriva
dal Giappone, "I sette samurai" di Akira Kurosawa. Il terzo gioiello storico è invece italiano: "Senso", di Luchino Visconti.

Ma veniamo al lavoro. Fronte del porto di Elia Kazan
è il film più significativo dell’anno. Racconta di Terry Malloy, scaricatore di porto ed ex pugile, alle prese con una gang che controlla
il sindacato dei portuali. Girato in esterni a New York è un film con forti riferimenti sociali ed etici e si avvale di un grandissimo
Marlon Brando che porta al trionfo lo stile di recitazione dell’Actors’ Studio. Restando negli Usa vale la pena rammentare lo splendido
"La finestra sul cortile" di Alfred Hitchcock avente come protagonista un fotoreporter costretto all’immobilità per una frattura
alla gamba, ma anche la vita dei tagliaboschi, seppure musicata, di "Sette spose per sette fratelli" per la mano di Stanley Donen.
Ambientato nel sud ed avente come protagonista un’operaia è "Carmen Jones" di Otto Preminger mentre il film "La sete del potere"
di Robert Wise racconta la lotta per la successione al presidente di una grande azienda.
Il mondo della malavita è al centro
di due importanti film francesi come "Le Grisbì" di Jacques Becker e "Rififi" di Jules Dassin mentre il clima del
Moulin Rouge a Montmartre ispira Jean Renoir in "French Cancan".
In Inghilterra viene prodotto "La ragazza del secolo"
di George Cukor alle prese con una ragazza che da un giorno all’altro si trova senza lavoro ed "Hobson il tiranno" di David
Lean
che racconta la vita familiare di un avaro calzolaio. Non va dimenticato che nell’anno esce "Ordet" di Carl Theodor Dreyer
film sui contrasti religiosi avente come figura centrale la figlia di un sarto.
E veniamo in Italia… "LocandinaLe vicende di un povero cantastorie e della sua numerosa famiglia fanno da filo conduttore
a "Carosello Napoletano" di Ettore Giannini mentre la vita ed il lavoro del girovago sono raccontati da Federico Fellini
ne "La strada". Ma altri sono i film che si affacciano alla mente… "Locandina"L’oro di Napoli"
di Vittorio De Sica con una splendida Sofia Loren che fa la pizzaiola, "L’arte di arrangiarsi" di Luigi Zampa e "Miseria e nobiltà"
di Mario Mattoli sempre alle prese con l’ambiguità della vita e del lavoro. Camilla
di Luciano Emmer, figura di una domestica di mezza età che osserva una famiglia
borghese in crisi. Altre vicende lavorative in "Hanno rubato un tram" di Aldo Fabrizi dove il protagonista, sospeso dal lavoro,
ruba un tram e se ne va in giro per Bologna. Ed in Le signorine dello 04 di Gianni
Franciolini
, racconto della vita e del lavoro di cinque impiegate della Sip. Infine il mondo contadino è al centro
di "Giorni d’amore" di Giuseppe De Santis e quello della scuola in "Scuola elementare" di Alberto Lattuada, racconto
dei fallimentari affari di un maestro ed un bidello.