Cinema e lavoro nel 1955

"LocandinaIl 1955 vede la produzione di un capolavoro allora misconosciuto: "La morte corre sul fiume" di Charles
Laughton
, grande interprete ma regista di questo unico film ove si incrociano fiaba e noir. Altri film importanti girati nell’anno
sono il musical "E’ sempre bel tempo" di Gene Kelly e Stanley Donen, un capolavoro surrealista come "Estasi di un delitto"
di Luis Buñuel, "Grandi manovre" di Renè Clair, "L’imperatrice Yang-Kwei-Fei" di Kenji Mizoguchi, "Lola Montes"
di Max Ophüls. Questi forse i meno conosciuti… più noti invece "Quando la moglie è in vacanza" di Billy Wilder
che conferma la fama di Merylin Monroe, "Rapina a mano armata" ed "Il bacio dell’assassino" che rivelano la genialità di Stanley
Kubrick
, "Sorrisi di una notte d’estate" di Ingmar Bergman e "Rapporto confidenziale" di Orson Welles. Ma tra
i capolavori vi è anche l’esordio dell’indiano Satyajit Ray con Il
lamento sul sentiero
(Pather Panchali) che racconta, attraverso gli occhi del piccolo Apu,"Locandina la storia di una povera famiglia
del Bengala in una realtà di fame e dove la ricerca di un lavoro è quasi un miraggio. Intanto prosegue il filone western con "L’uomo di Laramie"
di Anthony Mann, "Fratelli messicani" di Edgar G. Ulmer, "Giorno maledetto" di John Sturges o "L’uomo senza paura"
di King Vidor (forse uno dei pochi western dell’anno che accenna al tema del lavoro). Esplode il mito di James Dean in "Gioventù bruciata"
di Nicholas Ray e "La valle dell’Eden" di Elia Kazan. Il cinema americano è oramai vincente su tutta la linea (si
pensi al successo di Alfred Hitchcock che quell’anno dirige sia "Caccia al ladro" che "La congiura degli innocenti"), ma da
quella cinematografia arrivano poche storie ambientate nel mondo del lavoro. Forse la più significativa è "Marty, vita di un timido"
di Delbert Mann, storia di un incontro tra una maestrina ed un macellaio. Poco altro da segnalare se non "Mia sorella Evelina"
di Richard Quine sulla ricerca del lavoro di due sorelle ed "Il seme della violenza" di Richard Brooks ambientato
in una scuola professionale di New York. "Locandina"LocandinaIn Italia, di contro, vengono prodotti film come Il ferroviere
di Pietro Germi, storia della crisi, anche professionale, di un macchinista delle
ferrovie o come il mediometraggio "Giovanna" di Gillo Pontecorvo che racconta la lotta di un gruppo di operaie tessili per
contrastare i licenziamenti. Anche Michelangelo Antonioni, con "Le amiche", esplora l’ambiente della moda mentre Mauro
Bolognini
si occupa del mondo popolare romano con "Gli innamorati". Totò ritorna al suo personaggio di disoccupato cronico in
Siamo uomini o caporali? di Camillo Mastrocinque
oppure interpreta un capostazione deluso dal suo ruolo in Destinazione Piovarolo di Domenico Paolella. Di un certo interesse anche opere non molto riuscite come "Il padrone sono me!"
di Franco Brusati sull’ascesa, in Romagna, di un contadino all’inizio del secolo. Poco da segnalare d’altro pur in un anno
produttivo prolifico se non l’arrivo dalla Francia di "Gervaise" di Renè Clement avente come protagonista una lavandaia ottocentesca.