Cinema e lavoro nel 1995

Milano, 9.9.2014

Anno non particolarmente prolifico per quanto riguarda il tema lavoro ed economia sugli schermi.

Le produzioni maggiormente interessanti nell’annata sono state Underground di Emir Kusturica, Palma d’oro a Cannes ed apologo sulla distruzione del suo paese; L’amore molesto di Mario Martone, bella rappresentazione del mondo napoletano; I ponti di Madison County, ennesima ottima prova di  Clint Eastwood e Lo sguardo di Ulisse di Théo Anghelopulos, bella riflessione sul cinema e sulla storia. Da segnalare anche un film piuttosto strano ma comunque riuscito come Strange Days di Kathryn Bigelow ed il film di successo Braveheart – Cuore impavido per la regia di Mel Gibson. Al botteghino si affermano anche pellicole parzialmente riuscite come Viaggi di nozze di Carlo Verdone o le solite cafonate dei cinepanettoni come Vacanze di Natale ’95 di Neri Parenti.

 

Per quanto riguarda il lavoro bisogna proprio andare a scovare qualche opera, non sempre tra le maggiori, nelle singole cinematografie.

Quella americana mostra storie di disoccupati tornati dal Vietnam in Dollari sporchi dei fratelli gemelli  Albert ed Allen Hughes, oppure il licenziamento di un magazziniere bianco in una città dove comandano i neri ne Il rovescio della medaglia di Desmond Nakano; film passati sotto la totale indifferenza. Forse qualche spettatore in più ha conquistato il film horror The Mangler – La macchina infernale che  Tobe Hooper ha ricavato da un racconto di Stephen King ambientato in una lavanderia industriale dove le condizioni dei lavoratori rispecchia quella delle origini del capitalismo e lo sfruttamento è quotidiano.

 

 

Ultimo titolo da segnalare è la produzione anglo-americana Hackers di Iain Softley dove un ragazzino riesce a mettere fuori uso i computers di Wall Street provocando un disagio nel mondo della finanza e rivendicando ai giovani la matrice anarchica contro i  poteri economici.

 

Nient’altro da segnalare dagli Usa mentre dal Canada arriva Margaret’s Museum (Il museo di Margaret) per la regia di Mort Ransen. Il film è ambientato nel mondo dei minatori degli anni ’40 ed ottenne dei buoni riconoscimenti dalla critica non solo canadese.

 

 

 

 

 

 

Un bel film sulla dura vita di un portatore di di risciò arriva dal Vietnam e porta la firma di Tran Anh Hung. Il titolo è Cyclo – Ciclo e conquista il Leone d’oro a Venezia. Il protagonista viene derubato del mezzo di sussistenza ed è costretto a lavorare gratuitamente, per poterlo riscattare, per la mafia locale.

 

 

 

 

 

Un film sull’amicizia e la solidarietà sul lavoro, in questo caso teatrale, è invece la produzione inglese di Kenneth Branagh Nel bel mezzo di un gelido inverno mentre dallo stesso paese arrivano Cold Comfort Farm, opera televisiva distribuita sui nostri schermi di John Schlesinger ambientato in una fattoria che è un inno alla fantasia e L’albero di Antonia, ottimo ritratto di un mondo contadino con i suoi pregi e le sue miserie ove un ruolo centrale è assunto dalle donne, visto nel corso di quattro generazioni. Il film è diretto da Marleen Gorris.

 

 

 

La Francia ci consegna Il buio nella mente di Claude Chabrol ;  la storia di due proletarie che massacrano una famiglia borghese letto alla sua uscita come un apologo della lotte di classe. Un’altra vicenda che tratta della irresponsabilità della giovane borghesia è raccontata da Bernard Tavernier in L’esca dove il denaro necessario per aprire una attività commerciale e poter realizzare i sogni consumistici portano i nostri protagonisti a trasformarsi in rapinatori.

Casa e lavoro sono invece al centro della vicenda raccontata da Étienne Chatiliez in La felicità è dietro l’angolo che vede come protagonista il padrone di una fabbrica in crisi con le operaie che si stanno ribellando che decide di cambiare identità.

Veniamo infine nel nostro paese per segnalare alcuni titoli che, seppur trasversalmente, affrontano il tema del lavoro e dell’economia. Anzitutto va ricordato l’omaggio a Giorgio Ambrosoli di Michele Placido in Un eroe borghese, film intriso di passione civile che racconta di una finanza deviata.