Cinema e lavoro nel periodo 1942 – 1943

Il 1942 vede la realizzazione di due capolavori cinematografici che si possono
far rientrare nella nostra categoria: Vogliamo vivere! (To
Be or Not To Be) di Ernst Lubitsch e L’orgoglio degli Amberson (The
Magnificent Ambersons) di Orson Welles. Il primo racconta di una compagnia
di attori polacchi rimasti senza lavoro, dopo l’invasione tedesca, e coinvolti
in un complotto antinazista in cui mettono a frutto le loro capacità di
interpretazione scenica. Il secondo è la storia di una ricca famiglia
del Sud che non sa adattarsi ai nuovi tempi e alla crescente industrializzazione.
Oltre ai due splendidi film ricordati trattano di lavoro anche alcune pellicole
nazionali che rappresentano in qualche modo una sorpresa nel cinema fascista
dell’epoca: Quattro passi tra le nuvole di Alessandro
Blasetti
, con Gino
Cervi, e la splendida interpretazione di Aldo Fabrizi in Avanti
c’è posto
.
Quest’ultimo film vede la regia di Mario Bonnard ed è una specie
di romantico omaggio al “fattorino” dell’autobus. Del film di Blasetti
si ricorda la struggente storia di un commesso viaggiatore, sposato, che accetta
di fingersi marito di una ragazza incinta che ha paura di tornare a casa e
subirne le conseguenze.
Tra gli altri film americani dell’anno va ricordata la vicenda, raccontata
da Alfred Hitchcock in Sabotatori (Ranger),
di un ragazzo che lavora in una fabbrica
di munizioni del Nevada ed è accusato ingiustamente di sabotaggio. La
curiosa storia di un fannullone che riesce a coinvolgere nel suo genere di vita
il direttore
di un’agenzia per manager che cerca disoccupati da istruire è invece
raccontata da Walter Lang in Il magnifico fannullone (The
Magnificent Dope) mentre
due sorelle, una danzatrice e l’altra scrittrice, a New York in cerca
di lavoro animano la trama della commedia Mia sorella Evelina di Alexander
Hall
.
Una commedia leggera sul rifiuto del lavoro è invece Il peccatore
di Tahiti
di Charles Vidor, interpretata dal grande Charles Laughton.

Quanto alle produzione del 1943, meritano di essere segnalati alcuni film
italiani:

  • L’ultima carrozzella di Mario Mattòli con
    Aldo Fabrizi, Anna Magnani, Lauro Gazzolo, Tino Scotti, Olga Solbelli e Paolo
    Stoppa, pone il problema
    del cambiamento e dell’evoluzione “tecnologica”, raccontando
    la storia di un vetturino romano tradizionalista che proibisce alla figlia
    di sposare un tassista;
  • Il marchese di Roccaverdina di Ferdinando Maria
    Poggioli,
    tratto dal romanzo
    di Luigi Capuana, racconta di contadini che lavorano le terre dello stesso
    marchese;
  • La stravagante vendetta di un impiegato comunale ingiustamente licenziato è alla
    base della commedia di Carlo Bragaglia, Il fidanzato di mia moglie.
  • Le sorelle Materassi sono invece due cinquantenni
    toscane, ricamatrici, sfruttate dal nipote nel bel film di Ferdinando Maria
    Poggioli
    con Emma ed Irma Gramatica
    e Massimo Serato.

Poco, invece, viene prodotto dalle altre cinematografie alle prese con la
guerra. Possiamo segnalare la vicenda di una ragazza che va a lavorare in una
fabbrica
di munizioni, a contatto con donne di altre regioni e classi sociali nell’inglese
Due nella tempesta di Frank Launder e Sidney
Gilliat
e la solita storia di
inversione di classe nella vicenda della figlia di un miliardario che si fa
assumere in fabbrica come operaia per amore al centro de Tua per sempre di
Frank Ryan.

Le foto

  • A sinistra, dall’alto verso il basso
    Vogliamo vivere!
    The Magnificent Ambersons
    Quattro passi tra le nuvole