Cinema e lavoro – The Startup – Accendi il tuo futuro (Italia, 2017)

Un film di Alessandro D’Alatri

Milano, 20.7.2022

Regia: Alessandro D’Alatri – Soggetto: Francesco Arlanch, Saverio D’Ercole – Sceneggiatura: Francesco Arlanch, Alessandro D’Alatri – Fotografia: Ferran Paredes Rubio – Musiche: Pivio , Aldo De Scalzi – Montaggio: Valentina Mariani – Scenografia: Nello Giorgetti – Costumi: Ornella Campanale, Eleonora Di Marco – Effetti: Fabio Tomassetti, Daniele Tomassetti, Déja vu Production – Suono: Maurizio Di Coste, Giuseppe Angelelli – Interpreti: Andrea Arcangeli, Paola Calliari, Matilde Gioli, Luca Di Giovanni, Matteo Leoni, Matteo Vignati, Guglielmo Poggi, Lidia Vitale, Thomas Peyretti, Federigo Ceci, Loris Loddi, Massimiliano Gallo – Produzione: Casanova Multimedia, Rai Cinema – Distribuzione: 01 Distribution – Durata: 97’

Qual è il sogno di ogni ragazzo (e non solo) di oggi? Inventare una app e svoltare! È quello che riesce a fare Matteo Achilli, 18enne romano che, esasperato dall’ennesima ingiustizia subita, inventa un social network che fa incontrare domanda e offerta di lavoro in modo innovativo. All’inizio nessuno crede al progetto e molti sono i falchi pronti ad approfittare di lui. Ma Matteo tiene duro, non demorde e a un certo punto arriva la svolta. A soli 18 anni si ritrova così, da un giorno all’altro, al centro degli interessi del mondo che conta. Da Roma a Milano, dalla borgata del Corviale al sottotetto dei grattacieli della city milanese: in breve tempo Matteo acquista popolarità e soldi. La sua faccia è sulle prime pagine dei giornali e la sua startup, che conta decine di migliaia di iscritti, fa gola ad aziende importanti. Ma il successo ha un prezzo: prendere o lasciare? Il costo sono gli affetti più cari: la famiglia, l’amicizia, l’amore. Cosa sceglierà Matteo? Ispirato a una storia vera.

Un film che riflette sul mondo lavorativo giovanile oltre che sul rapporto tra capacità reali e successo.

LA CRITICA

Basato su una storia vera, The Startup – Accendi il tuo futuro è un biopic romanzato che narra la vicenda di Matteo Achilli (Andrea Arcangeli), liceale romano che, dopo l’ennesima delusione, decide di fronteggiare la mancata meritocrazia dilagante in Italia ideando la startup Egomnia. Per realizzare il suo sogno, Matteo rinuncia a vivere al fianco della sua amata Emma (Paola Calliari), trasferendosi a Milano, dove inizerà a studiare presso la Bocconi e a mutare radicalmente la sua vita: da ragazzo nato e cresciuto in borgata, Matteo si ritrova, giovanissimo, a tu per tu con manager di tutto il mondo, investitori e alte sfere della politica. Ma tutto ha un prezzo, anche il suo improvviso successo…
L’avventura di un giovane romano diviene un film, diretto da Alessandro D’Alatri, che non tralascia aspetti profondi quali i sentimenti e le ambizioni della nuova generazione, quella 2.0, che confida sempre più nella rete per concretizzare i propri sogni. Ma il film di D’Alatri, girato tra Corviale e Milano, non mira a presentare al grande pubblico uno Zuckerberg italiano. The Startup è anche e soprattutto la storia di molti ragazzi coetanei (ma non solo) di Matteo. Il copione, scritto a quattro mani da D’Alatri e Francesco Arlanch, è anche e soprattutto la storia di un’amicizia e di un amore. Affiancatosi a un giovane ingegnere (Luca Di Giovanni), sfruttato da un’azienda in profonda crisi, per la creazione del suo social, Matteo avvierà un (involontario) legame duraturo con il suo compagno d’avventura che, tra alti e bassi, delusioni e tradimenti, non cesserà mai.
Girato in pochi ambienti e con un budget limitato, The Startup si avvale di un ottimo cast (tra gli altri, Matilde Gioli, Matteo Leoni, Matteo Vignati, Guglielmo Poggi, Lidia Vitale, Thomas Peyretti, Federigo Ceci, Loris Loddi, Massimiliano Gallo) che ben si presta a raccontare una vicenda tanto avvincente quanto, a tratti, drammatica e che induce a riflettere sul tanto ambito e immediato successo col quale, nelle parole di Emma, “ci si potrebbe fare molto male”. (Nico Parente – Cinematografo.it)

Alessandro D’Alatri non faceva un film dal 2010 (‘Sul mare’), torna con una storia vera e, troppo, esemplare: il protagonista Andrea Arcangelis se la cava egregiamente, alcuni passaggi colgono lo Zeitgeist 2.0 e successivi, ma il registro è iperbolico, il moralismo (e il rampantismo) in agguato, la presa sul reale assai scivolosa. Col rischio di sembrare una puntata di ‘Dawson’s Creek’ riesumata sotto la Madunina ai tempi dell’iPhone 7. (Federico Pontiggia, ‘Il Fatto Quotidiano’, 6 aprile 2017)

E’ una storia semplicissima ma più ci pensiamo più ci piace. Perché? Laddove vediamo film folli, per non dire demenziali, in cui dei sedicenni fanno figli portando il familismo a un livello di ammorbante estremismo (ci riferiamo a ‘Piuma’ di Johnson e ‘Slam’ di Molaioli), ‘The Startup’ fa vedere un ventenne alle prese con i suoi demoni personali, libero di sognare, vincere e sbagliare senza avere mamma e papà con il fiato sul collo come in tanto cinema, tantissima fiction e praticamente tutto il paese reale. Capiamoci: i genitori in ‘The Startup’ esistono (…), sono due personaggi adorabili e hanno la statura attoriale di Lidia Vitale e Massimiliano Gallo, ma sono figure sullo sfondo perché questa, nel bene e nel male, è l’avventura di Matteo. Un 20enne che non decide di avere un figlio a carico dei nonni ma un’azienda sotto la sua responsabilità. Il film allora non è solo bello. E’ pura rivoluzione. Complimenti a tutti i realizzatori. (Francesco Alò, ‘Il Messaggero’, 6 aprile 2017)