Cisl Lombardia si unisce alla campagna “Stop alla violenza di genere nei luoghi di lavoro!”

Milano, 7.3.2018

Anche la Cisl Lombardia si unisce alla campagna “Stop alla violenza di genere nei luoghi di lavoro!”, promossa dalla Confederazione internazionale dei sindacati (Csi/Ituc) e sostenuta anche dalla Cisl nazionale, in vista dell’appuntamento dell’8 marzo, Giornata mondiale della Donna. Obiettivo dell’iniziativa: sollecitare i singoli governi a sostenere l’adozione di una convenzione/raccomandazione dell’organizzazione internazionale del lavoro contro le molestie e le violenze nei luoghi di lavoro.

La violenza di genere continua ad essere ancora oggi una delle violazioni dei diritti umani più diffuse a livello globale. Le statistiche più accreditate affermano che il 35% delle donne – 818 milioni in tutto il mondo – di età superiore ai 15 anni sono state vittime di atti di violenza fisica, o sessuale in casa, nella comunità, o sul posto di lavoro. La presenza diffusa di condizioni di disuguaglianza e l’esistenza di rapporti di potere squilibrati tra i generi nella società, e quindi anche nel lavoro, rendono spesso le donne più esposte alla violenza e alle molestie. A questo proposito l’Oil sta discutendo una proposta di Convenzione/Raccomandazione contro la violenza di genere sul posto di lavoro, quale strumento vincolante per i Governi, che dovrà essere votata e approvata in seno al proprio Consiglio dalla maggioranza dei Paesi che ne fanno parte.

L’organizzazione è anche impegnata nel sostegno alle iniziative della Ces (confederazione Europea dei sindacati) finalizzate all’approvazione di direttiva sull’equilibrio vita/lavoro dell’Unione Europea. Un tema che riguarda lavoratrici e lavoratori, la condivisione degli impegni di cura e di fondamentale importanza per promuovere l’occupazione femminile.

Molte le iniziative organizzate per l’8 marzo anche in Lombardia, focalizzate sui diverse questioni, poiché diversi sono ancora i problemi che oggi devono ancora affrontare le donne nel mondo del lavoro e nella società. “E’ ancora troppo elevato il divario salariale – afferma Angela Alberti, responsabile Coordinamento femminile Cisl Lombardia -. Ancora troppo diversi sono i percorsi e la progressione di carriera, ma soprattutto sono ancora troppe le mamme che si vedono costrette, dopo la nascita di un figlio, a lasciare il lavoro per l’impossibiità di conciliare vita familiare e attività professionale”.

LE INIZIATIVE PER L’8 MARZO IN LOMBARDIA