Composad, firmato accordo unitario sugli esuberi

Milano, 16.6.2017

Firmato un accordo unitario sugli esuberi della Composad di Viadana. Dopo una lunga trattativa, durata 12 ore, tutte le sigle sindacali hanno detto sì ad un’intesa che, grazie all’azione di Fit Cisl e Cobas, le due sigle più rappresentative a livello aziendale, migliora il testo precedentemente firmato solo dalla Filt Cgil e bocciato il 7 giugno dal referendum dei lavoratori (nella foto un momento del presidio del 6 giugno scorso).
Quattro sono i punti che qualificano l’accordo unitario:
– si prevedono 222 assunzioni fra contratti full-time a tempo indeterminato (150) e 72 contratti a tempo determinato di cui 22 assunti nell’arco di 5 mesi con un saldo positivo nelle assunzioni rispetto l’accordo sottoscritto dalla sola Filt-Cgil;
– le assunzioni saranno effettuate con criteri chiari, oggettivi e trasparenti (cosa non prevista, ne disciplinata dall’intesa precedente;
– si riconosce un’indennità economica, da contrattare con Viadana Facchini in Arifl, a favore dei lavoratori licenziati e l’attivazione per loro degli ammortizzatori sociali.
– si mette fine ai blocchi all’accesso degli stabilimenti della Composad, in modo da permettere la ripresa delle attività dei dipendenti della società.
“Il risultato raggiunto ieri è stato il frutto del lavoro di tutti i sindacati presenti, nessuno escluso, comprese le controparti Legacoop, Clo e 3L – affermano in una nota Dino Perboni, segretario Cisl Asse del Po, e Bruno Verco, segretario regionale Fit Cisl -. I meriti non sono di qualcuno in particolare ma di tutti quelli che al tavolo hanno saputo trovare un’intesa a tutela dei lavoratori post Viadana Facchini permettendo la ripresa dell’attività della Composad e quindi dei suoi dipendenti”. “Non gridiamo al trionfalismo, né ci interessa vincere medaglie – aggiungono – perché chi rappresentiamo, che si affida a noi, vuole essere tutelato sia come lavoratore che come persona. E questa tutela investe la solidarietà fra i lavoratori e non la divisione fra loro, pericolo che abbiamo corso in questi giorni”.