Milano, 13.9.2019
Si è tenuto ieri sera in Cisl Lombardia “Alla scoperta di El Salvador”, l’evento finale del progetto di Iscos “Humedal Vivo – Gestione ambientale partecipativa della Zona Umida del Cerron Grande attraverso l’economia inclusiva, responsabile e sostenibile”.
Un’occasione per conoscere El Salvador ed i risultati di questo importante progetto di cooperazione internazionale finanziato dall’Agenzia Italiana di Cooperazione allo Sviluppo (AICS).
La serata è iniziata con la presentazione delle attività di Iscos Lombardia, a cura della presidente Miriam Ferrari, che ha condiviso la storia e le modalità di intervento dell’istituto, e con l’intervento di Evelyn Galdamez, del Gruppo Donne Internazionale, che ha illustrato le attività del gruppo. dai corsi formativi all’attivo all’assistenza agli immigrati per l’espletamento di tutti i processi legati alla loro permanenza in Italia.
Si è quindi entrati dell’illustrazione vera e propria del progetto. Evelyn Alvarado, Irene Benitez e Rafael Santamaria, in collegamento diretto dall’ufficio Iscos in El Salvador, hanno spiegato le azioni avviate e i risultati ottenuti.
“Sono stati tre i municipi coinvolti nel progetto, tutti siti vicino al bacino del Cerrón Grande – ha spiegato Evelyn -. Al loro interno siamo riusciti a creare ben 18 iniziative imprenditoriali giovanili, con la partecipazione di 23 donne e 17 uomini”. Tre i focus del progetto: l’agricoltura organica, l’acquacoltura e il turismo. L’obiettivo degli interventi è stato quello di passare dall’agricoltura chimica a quella sostenibile, per preservare l’ambiente e la popolazione. Gli interventi sull’acquacoltura, invece, hanno voluto assicurare l’allevamento di pesce pulito, che invece normalmente sarebbe stato contaminato dall’acqua della fogna e dai rifiuti. “Abbiamo costruito delle nuove gabbie per accrescere le strutture tutelando l’ambiente – ha raccontato Irene – ed installato dei meccanismi per la riproduzione del pesce azionati con energia solare”.
L’ultimo obiettivo è stato quello di tutelare l’area di intervento e spingere la nascita di un turismo sostenibile che valorizzasse la zona. Recentemente, infatti, è stato ottenuto il permesso di costruzione di una fattoria che avrà, in questo, un ruolo primario.
Il plus innovativo del progetto? “Il metodo da campesino a campesino, una sorta di apprendimento tra pari livello”, ha spiegato l’ingegnere Rafael Santamaria, che ha anche illustrato, a livello tecnico-agricolo, lo svolgimento delle attività.
C’è stato poi spazio per la Casa della Cultura Salvadoregna di Milano che con la sua portavoce Fatima ha spiegato le iniziative organizzate per diffondere la cultura salvadoregna e aiutare i connazionali che si trasferiscono nel nostro Paese.
La serata si è conclusa all’aperto con una cena tipica di El Salvador, un Paese non si conosce veramente se non si prova anche la sua gastronomia, la sua musica e le danze, organizzate grazie al Gruppo Donne Internazionale e alla Casa della Cultura.