Conciliazione lavoro-famiglia, oltre 60 accordi in Lombardia nel 2013

Milano, 3.3.2014
 
Orari più flessibili in funzione delle esigenze dei lavoratori, concessioni di permessi o agevolazioni nel loro utilizzo per particolare esigenze dei dipendenti, pagamento o fornitura diretta di servizi per venire incontro alle esigenze delle famiglie: nonostante la crisi, sono ben 61 gli accordi per la conciliazione lavoro-famiglia siglati nel 2013 in Lombardia. A questi se ne aggiungono altri 173 raggiunti nei tre anni precedenti. I temi trattati sono moltissimi: dalla flessibilità entrata-uscita (18%) alla regolazione d’orario (3,3%), dalla banca ore (8,2%) al part-time (16,4%), dal job sharing (1,6%) al telelavoro (6,6%), dai permessi retribuiti (31,1%) alla  frazionabilità dei permessi (6,6%), dai permessi non retribuiti (4,9%) all’integrazione di salario o anticipo Tfr (65,6%). E’ quanto emerge dall’ultimo studio condotto dall’Osservatorio Contrattazione della Cisl Lombardia, illustrato oggi nel corso del dibattito “Contrattare la conciliazione lavoro-famiglia” organizzato dal Coordinamento donne della Cisl lombarda. “La sfida è trovare il difficile equilibrio tra le necessità produttive delle imprese e delle lavoratrici – sottolinea Fiorella Morelli, responsabile del Coordinamento – . Anche dall’analisi degli accordi del 2013 la contrattazione si conferma il veicolo principe per sperimentare soluzioni flessibili sia di orario sia di organizzazione del lavoro che incrociano le diverse esigenze”. Anche nell’efficiente Lombardia circa 5mila donne ogni anno lasciano ancora il lavoro per le difficoltà che incontrano nel conciliare la vita professionale e quella famigliare. “Alcune volte basterebbe uno spostamento di orario di lavoro, un part-time, un lavoro ripartito per permettere ad una donna di mantenere la propria occupazione – sottolinea Morelli -. I servizi per la prima infanzia sul territorio sono spesso carenti e non collimano con gli orari di lavoro, ecco perché servirebbe trovare soluzioni plurime in un clima di cooperazione tra imprese”. Ad aprire la carrellata di interventi è stato il segretario generale della Cisl Lombardia, Gigi Petteni, che ha ribadito il ruolo centrale della contrattazione e l’impegno della Cisl nell’orientare i bandi della Regione verso i temi della conciliazione lavoro-famiglia. “Il tema della conciliazione è importante per scuoterci – ha detto Petteni -, perché dobbiamo cambiare quanto e più degli altri. La direzione di marcia su cui muoverci l’abbiamo e la nostra forza sono i delegati e le delegate: dobbiamo ripartire da lì”. Tanti i partecipanti al dibattito, seguito da un pubblico numeroso, non solo di donne, e attento. “La contrattazione è la strada maestra – ha detto Lilian Ocmin, segretaria confederale e  responsabile del Coordinamento Donne nazionale -. In questi anni ci ha reso giustizia la capacità che questa organizzazione ha avuto, anche in solitudine, di completare il percorso importante di rappresentanza e rappresentatività, dove vedo spazio importante per le politiche delle pari opportunità”. “E’ con gli strumenti della contrattazione e della bilateralità – ha aggiunto – che possiamo dare risposte importanti alle carenze sui temi delle politiche di genere”. Sono intervenuti anche  Patrizia Toia, parlamentare europea, Anna Ponzellini, consulente Apotema, Giorgio Caprioli, responsabile Osservatorio Contrattazione Cisl Lombardia, Giusy Amadasi, responsabile Coordinamento Donne Femca Lombardia, Carolina Pellegrini, consigliera parità Regione Lombardia.