Consiglio Generale Cisl MbL I Dichiarazioni di Sbarra e Duci sullo stato del confronto e sulla partecipazione

Questa mattina, giovedì 6 luglio 2023, presso l’Auditorium del Centro Ambrosiano a Seveso (Monza Brianza), si sono svolti i lavori del Consiglio Generale Cisl Monza Brianza Lecco. Presenti ai lavori il Segretario Generale Cisl Luigi Sbarra ed il Segretario Generale Cisl Lombardia Ugo Duci.

Durante il Consiglio è partita inoltre la raccolta firme sul territorio di MbL per la proposta di Legge di iniziativa popolare per la partecipazione dei lavoratori alla gestione delle imprese.

Riportiamo alcune parole del Segretario Generale CISL Lombardia Ugo Duci, a margine del Consiglio Generale Cisl Monza Brianza Lecco, che si è tenuto questa mattina presso l’Auditorium del Centro Ambrosiano a Seveso (Monza Brianza) sul tema del confronto regionale in merito alla Sanità ed allo sviluppo economico, e in riferimento alla nostra proposta di legge di iniziativa popolare “Oggi sul tavolo ci sono diversi temi, uno su tutti la sanità: dobbiamo costruire finalmente la medicina territoriale, la cui mancanza ha fatto tanti danni durante la pandemia, ma abbiamo anche un altro importante appuntamento, quello di mettere finalmente a terra in Lombardia, sui nostri territori e anche in Brianza, il PNRR. Non possiamo perdere questa grande occasione di rilancio, di sviluppo economico e sociale della nostra Regione, quindi come sindacato chiediamo al Presidente Fontana e alla Giunta regionale che immediatamente si aprano i Tavoli per decidere nei vari settori di intervento come utilizzare le risorse di questo strumento, che non c’è mai stato prima e difficilmente ci sarà un’altra volta.

75 anni fa i Padri costituenti nell’Articolo 46 della Costituzione hanno previsto che per l’elevazione economica e sociale i lavoratori possano e debbano partecipare alla gestione e agli utili dell’impresa. Oggi è venuto il tempo, vista anche la dimensione dei salari che fanno fatica a star dietro all’inflazione, di realizzare una democrazia economica nel nostro Paese, che consenta ai lavoratori di poter incrementare il proprio reddito che da troppo tempo è fermo”.

Luigi Sbarra durante il suo intervento a conclusione del Consiglio ha descritto lo scenario e le ragioni delle proposte della Cisl, con particolare riguardo alla proposta di legge sulla partecipazione:

“Noi usciamo da due mesi di mobilitazione unitaria, aprile e maggio, e sono state settimane intense, con centinaia e migliaia di assemblee nei luoghi di lavoro nei territori, che poi sono culminate con tre grandi manifestazioni interregionali che abbiamo fatto a Bologna, Milano e Napoli, con l’obiettivo di riprendere e riallacciare il confronto con il Governo, che in quei mesi si era un po’ arenato.

E’ partita una stagione di dialogo con i Ministeri, stiamo discutendo di politica sanitaria, di politiche industriali, di salute e sicurezza, abbiamo riavviato il confronto sul tema delle pensioni, sulle grandi questioni legate agli investimenti infrastrutturali e alle riforme istituzionali.

Accanto a questo abbiamo lanciato un’iniziativa della raccolta firme sul tema della partecipazione e democrazia economica: questa è l’occasione per rimettere il Paese nella direzione della crescita, anche in questa congiuntura economica in cui registriamo dati positivi per quanto riguarda la crescita economica, la crescita dell’occupazione, soprattutto nella componente a tempo indeterminato: la CISL vuole essere protagonista in questa fase di trasformazione e di cambiamento e vuole misurarsi con gli interlocutori pubblici e privati sulla base delle proprie elaborazioni, delle proprie proposte, della propria visione, finalizzate a sostenere appunto la crescita economica, lo sviluppo sostenibile, la qualità e stabilità del lavoro, il contrasto alle disuguaglianze.

Dobbiamo sostenere questa battaglia sul tema della partecipazione, che è un elemento di innovazione delle relazioni sindacali e la prospettiva futura delle relazioni sindacali: far partecipare di più e meglio le persone alla vita, alla gestione, agli utili e ai profitti delle aziende.

Questo era il pensiero dei nostri Padri costituenti, quando scrissero l’articolo 46 della Costituzione. E tra quei Padri costituenti ce n’era uno molto caro alla CISL, Giulio Pastore, che con altri deputati e senatori, si impegnò per scrivere quell’articolo che consente alle persone di cooperare, di collaborare, di partecipare, di condividere negli ambienti lavorativi le scelte delle proprie aziende.

A 75 anni dalla Carta Costituzionale noi abbiamo l’ambizione e l’aspirazione di far partecipare le persone, soprattutto in questa fase di transizione epocale, sotto il profilo tecnologico, digitale, energetico, ambientale, democratico.

Oggi, attraverso la partecipazione, noi possiamo incrociare tutte le grandi sfide che abbiamo davanti: possiamo aumentare e migliorare i salari e retribuzioni, possiamo dare qualità e stabilità al lavoro, possiamo investire meglio sulla salute e sulla sicurezza, possiamo contribuire a ridurre l’orario di lavoro, possiamo consentire alle imprese di recuperare produttività per farle competere meglio, possiamo fare più sostenibilità sociale in questo Paese e possiamo anche frenare delocalizzazioni e atti di pirateria industriale.

Ecco perché vogliamo sostenere questo progetto, perché l’obiettivo è, in autunno, portare la nostra proposta di Legge in Parlamento e sfidare le forze politiche a confrontarsi per avere una norma legislativa che non obbliga nessuno, ma che incoraggia, sostiene e aiuta le relazioni sindacali e la contrattazione.

Non partiamo da zero, perchè negli anni, nei territori e nelle aziende abbiamo fatto accordi importanti che mettono al centro la cultura partecipativa e dove abbiamo firmato questi accordi c’è stabilità e qualità del lavoro, c’è benessere lavorativo, c’è conciliazione vita-lavoro e c’è produttività: questa è la via che la CISL offre al Paese, alla politica, alle controparti private. In questo modo noi diamo veramente un segnale di grande innovazione, che è una speranza per il futuro di questo Paese che non può che continuare a guardare alla dignità delle persone, alla qualità del lavoro e al bene comune”