Milano, 22.6.2015
Decentramento dei temi dell’orario, dell’inquadramento, della gestione dei contratti atipici, welfare e conciliazione al secondo livello contrattuale, intervento dei contratti nazionali di adeguamento dei minimi contrattuali ex-post e non più ex-ante; stabilire nel prossimo triennio un certo numero di contratti territoriali da fare, anche per grandi comparti , per allargare il secondo livello contrattuale e realizzare forme di bilateralità. Sono alcuni dei punti della proposta della Cisl Lombardia per la riforma del modello contrattuale, condivisa oggi dal comitato esecutivo. “La Cisl confederale sta lavorando con determinazione alla ricerca di un’ipotesi di riforma del modello contrattuale condivisa in particolare da Cgil e Uil – spiega Osvaldo Domaneschi, segretario generale Cisl Lombardia -. In tale percorso la Cisl Lombardia vuole dare il suo contributo alla discussione partendo da quella sensibilità e storia propria di un regione che ha fatto della contrattazione l’assoluta priorità della propria azione”. Secondo la Cisl lombarda, il punto d’arrivo della riforma dovrebbe essere un modello sempre basato su due livelli, ma integrati tra loro. Inoltre, si ritiene improrogabile l’avvio di un dibattito sul modello e i contenuti contrattuali del Pubblico impiego.
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