Contributo al dibattito sulla riforma dei modelli contrattuali

Milano, 22.6.2015


Contributo al dibattito sulla riforma dei modelli contrattuali


La Cisl Lombardia, anche a seguito della Fiera della contrattazione, svoltasi il 10-6-2015, vuole dare un suo contributo al dibattito sulla riforma del modello contrattuale.
In tal senso approva la proposta della Segreteria regionale, che si basa sui seguenti punti:

1 – Decentramento dei temi dell’orario, dell’inquadramento, della gestione dei contratti atipici, welfare e conciliazione al secondo livello contrattuale, ferme restando le norme generali su questi due temi, derivanti da Leggi e Contratti Nazionali di Categoria (Ccnl).

2 – Intervento dei Ccnl di adeguamento dei minimi contrattuali ex-post per periodi da definire, basati sulla misurazione dell’inflazione realmente registrata, e non più ex-ante, prendendo a riferimento l’Ipca. I minimi, cosi adeguati periodicamente, funzioneranno anche da salario minimo per i diversi settori.

3 – Durata dei Ccnl di tre-quattro anni. Programma di riduzione del numero dei Ccnl a poche decine (evitando anche in tal modo derive pericolose di dumping salariale e normativo nel mercato del lavoro).

4 – Contrattazione decentrata della retribuzione basata su obiettivi di miglioramento e di aumento della produttività. L’aumento dei minimi contrattuali nazionali, stabilita periodicamente dai Ccnl, potrà assorbire fino a concorrenza gli aumenti contrattuali di secondo livello, escludendo gli aumenti di merito individuali, e dando vita ad un modello sempre basato su due livelli, ma integrati tra loro.

5 – Stabilire nel prossimo triennio un certo numero di contratti territoriali da fare, anche per grandi comparti (industria, terziario, commercio, ecc.), per allargare il secondo livello contrattuale e realizzare forme di bilateralità. 

Questi contratti territoriali e/o regionali dovranno prevedere: 

a – una soglia di addetti al di sotto della quale vale solo il contratto territoriale;
b – clausole d’uscita per le aziende in crisi per uno o più anni (stato di crisi da rilevare in base a indicatori concordati).

Si ritiene inoltre improrogabile l’avvio di un dibattito sul modello e i contenuti contrattuali del Pubblico Impiego.

La proposta di cui sopra va intesa come contributo positivo al dibattito interno alla Cisl, in vista del confronto unitario a cui tutta la nostra organizzazione dovrà dedicare le sue migliori energie.