Dipendenti pubblici, mobilitazione verso sciopero del 14 aprile

Milano, 18.2.2016
 
Al via da lunedì in tutta la Lombardia le iniziative territoriali, oltre una cinquantina, in preparazione allo sciopero generale regionale che i sindacati del pubbico impiego di Cgil, Cisl e Uil hanno proclamato per giovedì 14 aprile. “In questi anni il governo ha trovato la la scorciatoia penalizzando i dipendenti pubblici e quelli privati addetti ai servizi di pubblica utilità – ha detto Antonio Tira, segretario generale Fp Cisl Lombardia spiegando ai giornalisti le ragioni dello sciopero -. Il mancato rinnovo degli stipendi ha fatto da calmiere della spesa pubblica, sulla pelle di lavoratori che in sei anni hanno perso il 20% del potere d’acquisto”. “La legge di stabilità per il 2016 ha stanziato solo 300 milioni di euro per i contratti pubblici, insufficienti a dimostrare la reale volontà di avviare la stagione dei rinnovi per oltre 3 milioni di lavoratrici e lavoratori – ha aggiunto -. Al Paese servono contratti innovativi per migliorare la qualità dei servizi riconoscendo il valore del lavoro. Per questo chiediamo che i nuovi contratti nazionali tornino a essere gli strumenti di regolazione dei rapporti di lavoro, che garantiscano il potere d’acquisto delle retribuzioni, e che la contrattazione integrativa sia rafforzata”. 
Queste, in sintesi, le richieste dei sindacati di categoria di Cgil, Cisl, Uil: 
– immediata definizione dei 4 comparti di contrattazione sulla base delle esigenze di raziona-lizzazione e funzionalizzazione e definizione delle specificità dei singoli settori in un’ottica di valorizzazione delle professionalità e delle risorse a disposizione;
– stipula di un contratto nazionale triennale, dal 1/7/2015 al 1/7/2018, che contenga, per tutti i comparti, il riconoscimento di 150 euro medi a regime a titolo di rinnovo e recupero da ripartire tra i due livelli di contrattazione, anche in considerazione della produttività, della carriera e dei contributi previdenziali relativi degli emolumenti persi in costanza di blocco contrattuale;
– attivazione di relazioni sindacali improntate al rafforzamento degli istituti della partecipa-zione e a sancire definitivamente l’esigibilità della contrattazione da finanziare anche con la lotta agli sprechi e alla spesa improduttiva;
– individuazione di una disciplina utile a superare i vincoli della legge Fornero e a stabilire forme di flessibilità in uscita che prendano anche in considerazione disposizioni eccezionali per i lavori usuranti, nonché l’incentivo all’integrazione e alla parificazione della previdenza complementare pubblica a quella privata;
– valorizzazione della valutazione con riferimento alla performance organizzativa piuttosto che a quella individuale.
 
IN ALLEGATO TROVATE LE INIZIATIVE DI MOBILITAZIONE SUL TERRITORIO.
 
 
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