Un nuovo patto di cittadinanza tra sindacato ed enti locali lombardi

Milano, 19.2.2016
 
Sono oltre 460 gli accordi siglati nel 2015 dai sindacati dei pensionati di Cgil, Cisl e Uil per assicurare risposte efficaci e mirate alle tante fragilità presenti sul territorio.  Un’ottantina le intese raggiunte coi distretti per la programmazione zonale, cui si aggiungono ben 356 accordi con i Comuni su due filoni principali: la fiscalità locale e l’organizzazione dei servizi. Un’attività importante, decisiva soprattutto in questa fase di scarse risorse pubbliche, che i sindacati puntano a rafforzare anche attraverso il protocollo d’intesa siglato con Anci Lombardia, oggi al centro del convegno “Un nuovo patto tra enti locali e sindacato per lo sviluppo e la coesione sociale nei territori”.  “L’intesa firmata è ulteriore passo avanti rispetto a una modalità di relazioni reciproche tra sindacato e Comuni che affonda radici nei lustri scorsi – ha sottolineato Valeriano Formis, segretario generale Fnp Cisl Lombardia -. E’ un tassello importante per stringere un nuovo patto di cittadinanza, rilanciare la fiducia cittadini nelle istituzioni, ormai logorata, dare un contributo concreto e positivo alla coesione sociale”.
Il protocollo con Anci definisce un percorso comune per la difesa e il miglioramento del sistema di welfare territoriale, con particolare attenzione ai servizi e alle politiche di sostegno alla popolazione anziana e pensionata, alla difesa del potere d’acquisto dei redditi medio bassi e alle aree di povertà. “Questo nuovo protocollo affronta i bisogni dei cittadini lombardi a 360 gradi – ha spiegato Stefano Landini, segretario generale Spi Lombardia -. Si va dai temi della finanza locale a quelli dell’integrazione socio-sanitaria, dei fondi sociali, all’applicazione della nuova Isee, al problema casa fino alla lotta per il contrasto alla povertà e a quanto legato ai forti flussi migratori”. Tra le sfide previste dall’accordo, inoltre, la costituzione di alcuni Osservatori per monitorare lo stato della finanza, la fiscalità locale e i livelli delle prestazioni sociali.
Roberto Scanagatti, presidente Anci Lombardia, ha evidenziato come l’accordo nasca dal riconoscimento reciproco del “valore della rappresentanza – ha detto – elevamento quanto mai importante in un periodo storico in cui il valore dei corpi intermedi viene messo in discussione”. “Vogliamo instaurare – ha aggiunto – un rapporto continuo e proficuo, non solo di vertici ma esteso nelle singole realtà locali”. Molti temi su cui sono aperti tavoli di confronto a livello locale.  “Tra un anno potremo fare un bilancio degli effetti di quest’intesa – ha detto Paola Gilardoni, segretario regionale Cisl Lombardia -. Ora è necessario passare dalle enunciazioni  alla ricerca di soluzioni concrete”. “Dobbiamo essere tutti mobilitati per intensificare la nostra azione sul territorio – ha aggiunto -. Servono presenza, idee, analisi di contesti”. 
Quanto al ruolo della Regione, chiamata in causa sul fronte del lavoro di cura e del contrasto alla povertà, l’assessore al Reddito di Autonomia, Giulio Gallera, ha sottolineato l’importanza di agire con un sistema a rete, soprattutto sul fronte del contrasto alle fragilità. “Tra gli obiettivi di Regione Lombardia – ha detto – vi è  senza dubbio quello di sostenere, rafforzare a ampliare le azioni delle reti territoriali soprattutto in un momento di crisi in cui le risorse non sono molte. Lo stiamo già facendo con le reti antiviolenza o con le reti di conciliazione con il coinvolgimento dei Comuni e del mondo del terzo settore. La nostra sfida è la creazione di una grande rete di inclusione sociale in cui dialoghino e collaborino con le istituzioni tutti gli attori presenti sul territorio”.
 
 
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