Ennesima tentata aggressione a capotreno Trenord. Sindacati: confronto su tema sicurezza

Abimelech: le aziende si costituiscano parte civile


Milano, 23.4.2021

Nella serata di ieri, 22 aprile 2021, alle ore 21.07, presso la stazione di Piacenza, sul treno Trenord 10884 si è verificato l’ennesimo tentativo di aggressione ai danni di un lavoratore capotreno, che nello svolgimento delle proprie mansioni, è stato seguito da un passeggero armato di
“accetta”, che ha tentato di raggiungerlo. Solo l’aiuto del collega macchinista e l’immediato coinvolgimento della Polfer, che è riuscita a fermare il malintenzionato, hanno impedito il peggio.

Solo un mese è passato dall’ultima aggressione avvenuta a Villapizzone di una lavoratrice capotreno ferita con calci e pugni e costretta alle cure ospedaliere.

Da tempo Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti Uil, Slm Fast Confsal, Ugl Ferrovieri, Faisa Cisal stigmatizzano
tali atti criminali e ingiustificabili e chiedono il proseguimento del confronto già avviato a suo tempo
con le Aziende (con la mediazione del Prefetto) per affrontare e risolvere le criticità legate alla
sicurezza del personale, problema la cui soluzione non può più essere procrastinata.

Le organizzazioni sindacali, nell’esprimere solidarietà e vicinanza ai lavoratori vittime di questo drammatico episodio,
ribadiscono quanto sia assolutamente prioritario che istituzioni ed aziende, anch’esse parti coinvolte,
attivino tutte le risorse possibili affinché si riapra subito il tavolo di confronto dedicato al tema della
sicurezza.

“Il tema è particolarmente complesso e richiede obbligatoriamente l’impegno delle aziende coinvolte e delle istituzioni: anche in tempi di Covid la sicurezza del personale e dei viaggiatori deve rimanere la priorità assoluta”, sottolinea Giovanni Abimelech, segretario generale Fit Cisl Lombardia.
“Chiediamo inoltre, come Fit Cisl, a tutte le aziende il cui personale è soggetto ad aggressioni, di costituirsi parte civile – prosegue il segretario generale della Fit Csil Lombardia – . Questo permetterà ai lavoratori vittima di una aggressione di intervenire nel processo penale contro il “delinquente di turno” affinché lo stesso possa essere condannato non solo alla pena prevista dall’ordinamento ma anche al risarcimento dei danni (sia morali che materiali) subiti in conseguenza del reato”.