Euronote – Comunicazioni nell’Ue: la fine dei costi di roaming

Milano, 3.7.2017

Comunicazioni nell’Ue: la fine dei costi di roaming
In vigore dal 15 giugno le nuove norme che prevedono il «roam come a casa»

Dal 15 giugno nell’Unione europea è cambiato qualcosa per i cittadini: sono stati rimossi gli oneri tariffari di roaming, per cui viaggiando nell’Ue si può telefonare, inviare messaggi e connettersi con i dispositivi mobili allo stesso prezzo che si paga normalmente nel Paese di origine. «L’abolizione delle tariffe di roaming è uno dei successi principali e più tangibili dell’Ue» hanno dichiarato i vertici delle istituzioni europee; cosa condivisibile, anche se ci si chiede perché ci siano voluti dieci anni per raggiungere tale risultato.

Fino a un paio di settimane fa, infatti, gli operatori di telefonia mobile hanno applicato agli utenti in viaggio tariffe più elevate per le comunicazioni mobili (telefonate, sms, dati) effettuate da un altro Paese dell’Ue, sulla base di accordi con gli operatori dei Paesi ospitanti che, a costi più o meno contenuti, concedevano l’uso della propria rete mobile. Ogni volta che un cittadino europeo attraversava una frontiera dell’Ue doveva così contenere l’utilizzo del telefono cellulare per evitare di ricevere una bolletta elevata. Negli ultimi dieci anni le istituzioni dell’Ue hanno progressivamente imposto agli operatori europei di telefonia mobile di ridurre sensibilmente le tariffe di roaming a favore dei consumatori, costi che sono scesi progressivamente ma lentamente fino ad azzerarsi completamente solo il 15 giugno 2017. Ora, finalmente, ogni contratto nuovo o esistente che includa servizi di roaming diventa automaticamente un contratto con roaming a tariffa nazionale, senza alcun costo aggiuntivo nel caso sia utilizzato in qualsiasi altro Paese dell’Ue.

«Il cammino è stato lungo e ha visto il coinvolgimento di vari attori, ma grazie a una stretta collaborazione l’Ue ha offerto ai suoi cittadini un risultato concreto. Siamo orgogliosi che l’Ue abbia abolito le elevatissime tariffe di roaming e siamo grati a coloro che hanno avuto la determinazione per superare gli ostacoli e perseguire questo obiettivo» hanno osservato i presidenti di Commissione, Parlamento e Consiglio europei, aggiungendo come l’abolizione delle tariffe di roaming sia «alla base del mercato unico digitale dell’Ue» e rappresenti «un passo verso la creazione di una società digitale europea unita, sostenibile e accessibile».

Le tariffe “come a casa”

Secondo le nuove norme (Regolamento Ue n. 531/2012 e successive modifiche introdotte dal Regolamento n. 2017/920), dal 15 giugno 2017 utilizzare il cellulare durante una permanenza temporanea in un altro Paese dell’Ue o usarlo nel Paese in cui si vive non fa più alcuna differenza: viene applicata la tariffa nazionale. Ciò avviene automaticamente, cioè senza dover svolgere alcuna attivazione. Le comunicazioni (telefonate, sms, dati) sono ora coperte dal pacchetto nazionale: i minuti, gli sms e i gigabyte di dati consumati in un altro Paese dell’Ue sono addebitati o detratti dai volumi del piano tariffario nazionale, proprio come se ci si trovasse nel proprio Paese.

Se si dispone di un contratto che prevede chiamate e sms illimitati, questi saranno disponibili anche quando si utilizzano i servizi in altri Paesi dell’Ue, mentre se in patria si dispone di traffico di dati mobili illimitato o di tariffe molto convenienti per i dati mobili, l’operatore potrebbe applicare un limite di salvaguardia (utilizzo corretto) all’uso dei dati in roaming. In tal caso, sottolinea la Commissione europea, è tenuto ad informare preventivamente l’utente e ad avvisarlo nel caso in cui tale limite venga raggiunto. Il limite di salvaguardia sarà abbastanza elevato da coprire, se non tutte, la maggior parte delle esigenze di roaming. Oltre tale soglia, è possibile continuare a utilizzare i dati in roaming dietro pagamento di un leggero sovrapprezzo: massimo 7,70 euro/Gb + Iva, importo che verrà gradualmente ridotto fino a 2,50 euro/Gb a partire dal 2022.

Il nuovo sistema denominato “roam come a casa” non è inteso per essere usato stabilmente (neanche sotto forma di uso stabile della carta Sim emessa in un altro Paese). L’operatore può legittimamente mettere in dubbio la residenza o il legame stabile del cliente che, sull’arco di un quadrimestre, trascorre più tempo all’estero che in patria ed effettua la maggior parte delle chiamate, dei messaggi e dell’uso dei dati al di fuori del Paese dell’operatore. Va ricordato però che la stragrande maggioranza degli europei si reca all’estero per meno di 30 giorni l’anno e non dovrà quindi preoccuparsi di queste norme contro gli abusi.

Contestare la permanenza di costi aggiuntivi

Possibili invece abusi da parte degli operatori. Nei casi in cui durante un viaggio all’estero si riscontri l’impossibilità di utilizzare il roaming a tariffa nazionale e invece l’addebitamento di un sovrapprezzo, allora bisogna contestare i costi aggiuntivi sostenuti rivolgendosi all’operatore, che deve prevedere una procedura di reclamo. Se l’operatore persiste, bisogna rivolgersi all’autorità competente del proprio Paese che si occuperà di dirimere la questione.

In Italia è l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni (Agcom) a vigilare sul rispetto delle nuove regole per chiamare e connettersi senza costi aggiuntivi “come a casa” e senza dover attivare piani tariffari ad hoc. Al centro delle verifiche di Agcom, anche l’eventuale corretta applicazione delle eccezioni previste dalla normativa europea: gli operatori telefonici possono infatti chiedere deroghe al divieto di applicare un sovrapprezzo, dimostrando la non sostenibilità delle tariffe nazionali rispetto al traffico generato in roaming, oppure fissare dei limiti ai servizi in roaming, nei casi di utilizzo abusivo da parte di cittadini stabilmente residenti in un Paese diverso da quello ove hanno sottoscritto il contratto, o in presenza di piani tariffari con consumo dati illimitato o a prezzi molto vantaggiosi.

Per denunciare violazioni della nuova normativa sul roaming, gli utenti potranno utilizzare il modello D disponibile sul sito dell’Agcom. Per assistenza nella compilazione, inviare una e-mail all’indirizzo info@agcom.it. Anche sulla base delle segnalazioni degli utenti, l’Autorità interverrà per valutare e reprimere comportamenti non conformi alla normativa.