Euronote marzo 2024 | Armamenti: un commercio florido

Quasi raddoppiate le importazioni europee di armi negli ultimi 4 anni

I Paesi europei hanno quasi raddoppiato le loro importazioni di armamenti (+94%) tra il 2014-2018 e il successivo quadriennio 2019-2023, secondo i nuovi dati sui trasferimenti internazionali di armi pubblicati dallo Stockholm International Peace Research Institute (Sipri). A causa della guerra contro la Russia è naturalmente l’Ucraina il principale importatore di armi in Europa, ricevendo quasi un quarto (23%) delle importazioni di armi della regione, nonché il quarto più grande al mondo. Seguono il Regno Unito, con l’11% del totale europeo di importazioni di armi, e i Paesi Bassi col 9%. Ma l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia ha aumentato la domanda di armi in vari Paesi dell’Europa centrale e occidentale, che entro la fine del 2023 avevano ordinato 791 aerei ed elicotteri da combattimento. «Con molte armi di alto valore in ordine, le importazioni europee di armi probabilmente rimarranno a un livello elevato» osserva il Sipri. Vari Stati europei hanno fornito sistemi di difesa aerea all’Ucraina e molti di questi e altri Paesi hanno ordinato nuove importazioni o accelerato gli appalti già esistenti. Così, nel 2023 la Polonia ha ordinato agli Stati Uniti 12 sistemi di difesa aerea, la Germania ha ordinato a Israele un unico sistema ma particolarmente pregiato. Austria, Estonia, Lettonia e Slovenia hanno ordinano sistemi di difesa aerea alla Germania, mentre Finlandia e Slovacchia hanno ordinato sistemi israeliani e Lituania e Paesi Bassi sistemi norvegesi. Inoltre, alcuni Stati hanno ordinato missili per sistemi prodotti a livello nazionale o per Paesi terzi, come Polonia e Norvegia che hanno ordinato missili rispettivamente al Regno Unito e agli Stati Uniti, mentre la Germania ha ordinato 500 missili e la Romania 200 agli Usa. E infatti oltre la metà (55%) delle importazioni di armi da parte degli Stati europei nel 2019-2023 sono state fornite dagli Stati Uniti, rispetto al 35% registrato nel 2014-2018. I maggiori fornitori della regione europea sono invece Germania e Francia, che forniscono rispettivamente il 6,4% e il 4,6% delle importazioni europee di armi. Allo stesso tempo, l’Europa è responsabile di circa un terzo delle esportazioni globali di armi, compresi grandi volumi diretti al di fuori della regione, cosa che secondo il Sipri «riflette la forte capacità militare-industriale dell’Europa».

Usa primi esportatori, Francia seconda

I primi esportatori mondiali di armamenti continuano a essere gli Stati Uniti, le cui esportazioni di armi sono cresciute del 17% tra il 2014-2018 e il 2019-23, portando la loro quota sul totale delle esportazioni globali di armi dal 34% al 42%. Gli Usa hanno consegnato armamenti a 107 Stati nel 2019-2023, «più di quanto abbiano fatto in qualsiasi quinquennio precedente e molto più di qualsiasi altro esportatore di armi» osserva il Sipri, aggiungendo: «Gli Usa hanno rafforzato il loro ruolo globale come fornitori di armi – aspetto importante della loro politica estera – e ciò avviene mentre il loro dominio economico e geopolitico è messo in discussione dalle potenze emergenti». Ma l’aumento più significativo degli ultimi quattro anni è quello segnato dalla Francia, le cui esportazioni sono aumentate del 47% tra il 2014-2018 e il 2019-23 e per la prima volta l’hanno portata a essere il secondo maggiore esportatore di armi, superando la Russia. La quota maggiore delle esportazioni di armi della Francia (42%) è andata agli Stati dell’Asia e il 34% in Medio Oriente. L’aumento delle esportazioni francesi di armi è dovuto in gran parte alle consegne di aerei da combattimento all’India, al Qatar e all’Egitto. «La Francia sta sfruttando l’opportunità della forte domanda globale per rilanciare la propria industria degli armamenti attraverso le esportazioni» nota il Sipri. Al terzo posto tra i principali esportatori di armamenti si trova la Russia, che per necessità di proprio utilizzo nella guerra con l’Ucraina ha però diminuito del 53% le esportazioni, arrivando nel 2023 a ridurre da 31 a 12 i Paesi in cui ha esportato armamenti.  Considerando gli altri 10 principali esportatori di armamenti dopo Usa, Francia e Russia, due hanno registrato un aumento delle esportazioni, cioè Italia (+86%) e Corea del Sud (+12%), mentre cinque hanno registrato diminuzioni: Cina (-5,3%), Germania (-14%), Regno Unito (-14%), Spagna (-3,3%) e Israele (-25%).

I principali importatori mondiali di armi

L’Asia continua a essere la regione mondiale che riceve la quota maggiore di armamenti, con il 37% circa dei trasferimenti globali nel periodo 2019-23. Nonostante un calo complessivo del 12% nelle importazioni di armi per la regione, quelle di diversi Stati sono aumentate notevolmente. L’India è infatti il principale importatore di armi al mondo, con un aumento delle importazioni del 4,7% tra il 2014-2018 e il 2019-23. Anche il Pakistan ha aumentato significativamente le sue importazioni di armi (+43%), diventando il quinto importatore mondiale nel 2019-2023, mentre la Cina è diventata ancora più dominante come principale fornitore, fornendo al Paese l’82% delle sue importazioni di armi. Sono aumentate anche le importazioni di armi di due vicini della Cina, come il Giappone (+155%) e la Corea del Sud del (+6,5%), mentre invece le importazioni di armi della Cina si sono ridotte del 44%, principalmente a causa della sostituzione delle armi importate, la maggior parte delle quali provenivano dalla Russia, con sistemi prodotti localmente. «Non c’è dubbio che gli elevati livelli di importazioni di armi sostenuti da parte del Giappone e di altri alleati e partner degli Stati Uniti in Asia e Oceania siano in gran parte guidati da un fattore chiave: la preoccupazione per le ambizioni della Cina» osserva il Sipri, sottolineando come «gli Stati Uniti, che condividono la loro percezione di una minaccia cinese, sono un fornitore in crescita per la regione». Il secondo importatore di armi al mondo nel 2019-2023 è stata l’Arabia Saudita, ricevendo l’8,4% delle importazioni globali, mentre al terzo posto è salito il Qatar che ha aumentato le sue importazioni di armi di quasi quattro volte (+396%) tra il 2014-2018 e il 2019-23. In generale il Medio Oriente importa circa il 30% dei trasferimenti internazionali di armi, con tre Stati tra i primi 10 importatori: Arabia Saudita, Qatar ed Egitto. La maggior parte delle importazioni di armi da parte dei Paesi del Medio Oriente sono state fornite da Stati Uniti (52%), Francia (12%), Italia (10%) e Germania (7,1%).