Euronote – Un Libro bianco sul futuro dell’Ue

Milano, 10.3.2017

Un Libro bianco sul futuro dell’Ue
La Commissione europea delinea gli scenari possibili per l’Ue nei prossimi anni
La Commissione europea ha presentato il Libro bianco sul futuro dell’Europa, che
rappresenta il contributo dell’esecutivo dell’Ue al Vertice di Roma del 25 marzo prossimo che celebrerà i 60 anni dei Trattati di Roma da cui nacque la Comunità europea, poi Unione europea. Il Libro bianco esamina il modo in cui l’Europa cambierà nel prossimo decennio, «dall’impatto delle nuove tecnologie sulla società e l’occupazione ai dubbi sulla
globalizzazione, le preoccupazioni per la sicurezza e l’ascesa del populismo», e le scelte da fare: «Subire passivamente queste tendenze o guidarle e cogliere le nuove opportunità» spiega la Commissione. Il dato di fondo è rappresentato dal fatto che mentre altre parti del mondo si espandono la popolazione e il peso economico dell’Ue diminuiscono: entro il 2060 nemmeno uno degli Stati membri raggiungerà l’1% della popolazione mondiale, ragione per cui la Commissione sostiene la necessità di «restare uniti per ottenere maggiori risultati».

Cinque scenari, a seconda delle scelte dell’Ue

Il Libro bianco delinea cinque scenari entro il 2025, a seconda delle scelte che l’Europa
effettuerà, che «non si escludono a vicenda né hanno pretese di esaustività».
• Scenario 1 – Avanti così: l’Ue a 27 prosegue sul percorso già tracciato, si concentra
sull’attuazione del programma di riforme in linea con gli orientamenti della Commissione.
• Scenario 2 – Solo il mercato unico: l’Ue a 27 si rifocalizza progressivamente sul mercato
unico poiché i 27 Stati membri non riescono a trovare un terreno comune in un numero
crescente di settori.
• Scenario 3 – Chi vuole di più fa di più: l’Ue a 27 continua secondo la linea attuale, ma
consente agli Stati membri che lo desiderano di fare di più assieme in ambiti specifici come la difesa, la sicurezza interna o le questioni sociali; le cosiddette “coalizioni di volenterosi”.
• Scenario 4 – Fare meno in modo più efficiente: l’Ue a 27 si concentra sul produrre risultati
maggiori in tempi più rapidi in determinate aree politiche. L’attenzione e le risorse limitate
sono concentrate su un numero ristretto di settori.
• Scenario 5 – Fare molto di più insieme: gli Stati membri decidono di condividere in misura
maggiore poteri, risorse e processi decisionali in tutti gli ambiti. Le decisioni di livello
europeo vengono concordate più velocemente e applicate rapidamente.
Il Libro bianco servirà ad orientare il dibattito tra i 27 capi di Stato o di governo e sarà
utilizzato dalla Commissione come punto di partenza di un più ampio dibattito pubblico sul
futuro del continente. Per incoraggiare tale dibattito, Commissione europea, Europarlamento e Stati membri interessati ospiteranno una serie di dibattiti sul futuro dell’Europa che avranno luogo nelle città e nelle regioni del continente.
 

Il dibattito e le critiche dell’Europarlamento

Sui contenuti del Libro bianco sul futuro dell’Ue si è svolto un dibattito al Parlamento
europeo, preceduto da un intervento del presidente della Commissione europea, Jean-Claude Juncker, che presentando l’iniziativa ha dichiarato: «Oggi, il nostro compito è quello di mostrare ciò che l’Europa può e non può fare. (…) Non possiamo offrire la luna, in alcuni casi tutto ciò che possiamo fare è offrire un telescopio».
Varie le critiche che gli eurodeputati hanno rivolto ai contenuti del Libro bianco, molte di
carattere costruttivo. D’accordo con il presidente della Commissione sulla necessità di
«allineare le aspettative con la realtà», molti europarlamentari hanno espresso perplessità
sull’approccio. Secondo Gianni Pittella ad esempio, capogruppo dei socialisti e democratici, «mettendo le cinque opzioni sul tavolo come scenari realistici si fa il gioco di coloro che vogliono indebolire l’Unione europea o anche sbarazzarsene»; l’unica opzione, secondo il capogruppo S&D, è invece «lavorare insieme come europei e fare molto di più insieme».
Esponenti della Sinistra unitaria hanno sottolineato la necessità di «ascoltare i cittadini»,
chiedendo uno «scenario “dal basso” che tenga conto delle aspirazioni della gente», perché altrimenti «non riusciremo a vincere la sfida». Il gruppo Verde ha invitato la Commissione a proporre un cambiamento radicale di rotta per fermare la diseguaglianza: «Per riconquistare i cuori e gli spiriti dei cittadini, abbiamo bisogno di garantire la pace e la prosperità condivisa, e di abbandonare la concorrenza fiscale e sociale».
Ces: visione debole, frutto delle divisioni nell’Ue
«Spero che questa sia una prima bozza in quanto è molto timida e piuttosto scoraggiante» ha dichiarato il segretario generale della Confederazione europea dei sindacati (Ces), Luca Visentini, commentando il Libro verde della Commissione. Secondo il segretario della Ces, il fatto «che la Commissione europea non sia in grado di presentare qualcosa di diverso da riflessioni e scenari, con un breve riassunto dei pro e dei contro di ogni scenario, dimostra quanto incerto sia il futuro dell’Ue». Con un simile approccio agli scenari futuri la Commissione «sembra aver rinunciato a ogni tentativo di leadership e invita semplicemente a
discutere le opzioni», osserva Visentini sottolineando come ciò illustri «il livello di divisione all’interno dell’Ue». I sindacati europei ritengono che nessuno degli scenari delineati nel Libro bianco contenga ciò di cui i lavoratori hanno bisogno e che le organizzazioni sindacali e sociali vogliono: un’Europa solidale, più equa, sostenibile e democratica. La dimensione sociale dell’Europa è invece appena menzionata dalla Commissione, mentre anche lo scenario “fare molto di più insieme” è debole perché riguarda solo la zona euro e gli Stati membri che intendono aderire.
«Per il bene dell’Ue posso solo sperare che la dichiarazione del Consiglio sul futuro
dell’Europa, il prossimo 25 marzo, sia più forte e più chiara» ha concluso il segretario della
Ces.