La sedia della felicità

Milano, 14.5.2014

Un tesoro nascosto in una sedia è lo spunto per La sedia della felicità, l’estremo saluto che Carlo Mazzacurati dà, cinematograficamente, al suo pubblico. Il film non è però funereo nonostante il regista, scomparso a gennaio, avesse sentore della fine. Si tratta di una commedia abitata da molti strambi personaggi interpretati da alcuni degli attori che lui ha amato maggiormente. Un film surreale che però ci mostra anche la sua terra; quel Veneto che non esce dalla crisi ed anche in fatto di speranze ne ha poche. Per questo si va alla ricerca di tesori… e di miracoli. Uno dei film più vitali dell’annata cinematografica insomma lo si deve ad un regista padovano che attraverso una struggente commedia parla ancora del presente, seppur in forma di fiaba ma con le caratteristiche dell’apologo. Surreale e garbata, con molti sorrisi strappati al pubblico, La sedia della felicità va gustata per rammentare lo sguardo che uno degli autori più intelligenti del nostro cinema sapeva utilizzare nel raccontare le contraddizioni di questa nostra società.