Zootropolis

Milano, 22.2.2016

Distribuito in più di 600 sale è uscito il film della Disney Zootropolis, ancora una volta un cartoon che fa il punto sui problemi della modernità e non sfugge ai richiami della realtà. Questa volta il tema è quello della paura e del suo uso per governare il mondo.  Il mondo in questo caso  è quello animale dove la coniglietta  Judy, ausiliaria del traffico, e la truffaldina volpe Nick a Zootropolis, dovranno occuparsi della misteriosa scomparsa di alcuni animali legata a chi vuole impossessarsi del potere. Il film si avvale di una regia collettiva che risponde ai nomi di Byron Howard, Rich Moore e Jared Bush capaci di costruire una storia che mette d’accordo sia generazioni che generi cinematografici diversi, compreso il poliziesco. In questo mondo animale dove convivono razze diverse si inserisce in modo convincente il tema dell’uso strumentale dei pregiudizi. Il mondo animale viene fortemente umanizzato come nella tradizione della Disney per mostrare i difetti della nostra società mostrando la lentezza della burocrazia, l’arroganza del potere, il mercato illegale, e persino le identità virtuali costruite attraverso le App degli  smartphone. Insomma ancora una volta i cartoni animati diventano la tecnica per sfornare prodotti di alto livello anche sociale divertendo attraverso un interessante uso degli animali come analogia con il mondo degli umani.