First Cisl: non esiste un’anomalia italiana sul numero di banche, sportelli e dipendenti

Milano, 14.3.2016
 
Non esiste “un’anomalia” italiana sul numero di banche, sportelli e dipendenti che non sono quindi sovradimensionati rispetto al paese. Queste le conclusioni di una ricerca del sindacato bancario First Cisl basata sui dati Bce del 2014 che risponde alle critiche provenienti spesso da osservatori, analisti e settori della politica e del governo L’Italia con 650 banche è al quarto posto ben distante dalla Germania (1768) ma prima di Francia (464) e Spagna (218). Un dato che, rileva lo studio non “non è di per sè completo”, senza considerare la quota del totale attivo dei primi 5 gruppi sul sistema che nel nostro paese è pari al 40% contro il 32,4% della Germania e il 47,6% della Francia. Buona parte di esse sono poi Bcc che saranno in prospettiva “molto più integrate”. Anche sul numero degli sportelli, in riduzione generale ovunque, il nostro paese è al quarto posto e in linea sia in rapporto alla popolazione che alla presenza territoriale ma è carente rispetto al numero di imprese. Infine per i quasi 300mila dipendenti ci posizioniamo al terzo posto.

Per la ricerca del sindacato bancario quindi “l’Italia non è al di fuori dai parametri di altri paesi
sul numero di banche”. “Il problema non è da affrontare dal punto di vista quantitativo ma qualitativo, ovvero quali aziende nel sistema bancario sono adatto al sistema paese con le caratteristiche di popolosità, tessuto imprenditoriale, economia. Se si volesse ridurre le aziende bisognerà rispondere alla domanda se deve esistere una sola tipologia di banca per
dimensione, governance, organizzazione in un Paese evoluto economicamente. La domanda successiva sarebbe se il sistema bancario potrebbe lasciare spazio ad altri concorrenti che svolgeranno servizi sempre più simili”.