Milano, 14.7.2014
Creatività, innovazione, coraggio: sono solo alcuni degli aggettivi che definiscono l’azione dei delegati Cisl in Lombardia in questi anni di crisi. Testimonianze e storie aziendali, raccontate dalla viva voce dei protagonisti, in due casi anche imprenditrici, sono al centro del nuovo libro di Costantino Corbari “Non serve stare sui tetti”, edito da BiblioLavoro, oggi presentato nel corso di un dibattito organizzato dalla Cisl Lombardia, che da diversi mesi ormai ha avviato una riflessione profonda sul sindacato e il suo percorso di cambiamento. “Il titolo nasce dalla concreta esperienza di Gabriella Marcelli, delegata della Riello di Morbegno – ha spiegato Corbari -. Una vertenza difficile, con forti contrasti tra le sigle sindacali e tra gli stessi lavoratori, anche con qualche minaccia. Alla fine, a grande maggioranza, l’assemblea ha approvato l’intesa che pure prevede una significativa riduzione di posti di lavoro, ma assicura un futuro all’azienda”. “Le testimonianze raccolte dimostrano che la logica dell’esasperazione del conflitto difficilmente porta a soluzioni utili – aggiunge -. Questo però non vuol dire sottrarsi allo scontro, perché quando le controparti si irrigidiscono e non sono disposte a riconoscere la dignità del lavoro, allora si ricorre alla protesta, allo sciopero, alla lotta anche dura”.
Il libro ha anche un sottotitolo “Il sindacato della contrattazione e della responsabilità”. Responsabilità spesso difficile da gestire, ma che, grazie alla capacità e serietà dei delegati in alcuni casi ha portato, dopo la chiusura delle vertenze, a un cambiamento nella maggioranza delle Rsu a vantaggio della Cisl. “Ai nostri delegati abbiamo voluto dedicare questo libro – ha sottolineato Gigi Petteni, segretario generale Cisl Lombardia – perché se non ci fossero stati loro e le decine di accordi che hanno contribuito a realizzare, in questi anni la coesione sociale sarebbe saltata. La nostra cultura partecipativa ha aiutato a costruire percorsi utili e positivi, nonostante le grandi difficoltà che caratterizzano questa fase”. “Cambiare il sistema, renderlo più agile, non significa annientarlo – ha aggiunto -. La Cisl lombarda vuole essere un sindacato laboratorio, non è interessata a perpetuare se stessa in nome del passato”. Parole che, e le storie raccolte nel libro lo dimostrano, sanno anche tradursi in fatti concreti. “I racconti dei delegati evidenziano che i cambiamenti prodotti dalle esperienze orizzontali sono una risorsa irrinunciabile – ha detto Dario Di Vico, inviato del Corriere della Sera -. Quando il sindacato nel fare contrattazione sa innovare, cogliendo i bisogni dei lavoratori e delle imprese, quando l’azione sociale è capace di mutamento, non c’è verticalizzazione pur potente che possa tagliarla fuori”. Anche secondo il direttore di Assolombarda, Michele Angelo Verna, occorre valorizzare la dimensione orizzontale, mettere al centro delle politiche di sviluppo le imprese e il territorio. “Oggi occorre promuovere la bilateralità, anziché dare una nuova lettura della concertazione – ha detto -, poiché di molte risorse importanti non possiamo disporne in maniera unilaterale, ma sindacati e imprenditori devono poter dare indicazioni”. Il confronto si è snodato sul tema dell’innovazione e si è allargato anche alla politica. “L’obiettivo che ha dato il via al governo Renzi è la cifra del cambiamento – ha detto Lorenzo Guerini, vicesegretario del Pd -. Certamente abbiamo dovuto agire con decisione, dando una scossa e archiviando forme ormai vetuste, ma ciò non significa che non vogliamo riannodare i fili del dialogo con le parti sociali, trovando nuove formule”. Del resto, secondo il segretario federale della Lega Nord, Matteo Salvini, senza “sindacato e politica la società va a morire. La storia ci dimostra – ha detto – che quando vengono meno i corpi intermedi viene meno la democrazia”.