In Lombardia da inizio anno ben 15 infortuni mortali

Milano, 28.4.2015
 
Solo in Lombardia da inizio anno si sono registrati ben 15 infortuni mortali contro un totale di 46 registrati nel corso dell’intero 2014. Non bisogna abbassare la guardia, c’è ancora tanto lavoro da fare. E’ quanto sostengono Cgil, Cisl e Uil Lombardia, nella giornata mondiale della sicurezza promossa da Ilo. I tre sindacati sono da sempre impegnati sul tema della salute e della sicurezza sul lavoro, in particolare nel sensibilizzare e diffondere la cultura della prevenzione, anche attraverso corsi specifici e mirati di formazione sulle norme e le regole per la sicurezza.
I dati del 2014, confermano un trend positivo, un lento ma costante calo del dato infortunistico, frutto del lavoro messo in campo congiuntamente fra istituzioni, associazioni imprenditoriali e sindacati. Nonostante questo, si registra purtroppo un tasso ancora troppo elevato di infortuni.  “Occorre un maggiore impegno per la promozione di comportamenti e modelli organizzativi che favoriscano la tutela e il benessere delle persone che lavorano, anche attraverso la contrattazione con le aziende – affermano Massimo Balzarini, Paola Gilardoni, Angelo Urso, segretari regionali di Cgil, Cisl e Uil -. E’ necessario approfondire e capire cosa non funziona se, per esempio, la competitività estrema, gli appalti e subappalti al maggior ribasso con ricadute sui livelli di sicurezza, sulle tutele e se ancora e quanto è diffuso un problema culturale che continua ad interpretare la prevenzione e la sicurezza solo ed esclusivamente come un costo per le imprese”.
Diffondere la cultura della sicurezza significa investire sui giovani, sulla loro formazione fin dal percorso formativo.
Quanto al confronto con le istituzioni di Regione Lombardia, Cgil, Cisl e Uil chiedono con forza di affrontare il tema più generale della prevenzione e della salute nei luoghi di lavoro, di destinare risorse adeguate a queste tematiche, soprattutto quelle provenienti dalle sanzioni comminate nelle visite ispettive. A maggior ragione queste risorse devono essere destinate a progetti di prevenzione e non impiegate per risanare i bilanci pubblici.
In tema di salute la problematica dell’amianto riveste carattere di urgenza non solo a livello nazionale ma anche sul territorio lombardo. Continua infatti ad essere un pericoloso agente cancerogeno molto diffuso negli edifici anche pubblici, necessita di essere censito, rimosso e smaltito con la massima rapidità possibile, garantendo una destinazione finale sicura anche mediante sperimentazione di tecnologie avanzate. “Evidenziamo una estrema lentezza, anche a causa delle risorse inadeguate, ad affrontare il problema alla radice, garantendo tempi certi di risoluzione – affermano -. Vogliamo come sindacato riaffermare una cultura della prevenzione, non limitata ai luoghi di lavoro ma che possa estendersi anche ai luoghi di vita in un ottica più generale di salute”.