Inquilini e sindacati in piazza per salvare l’edilizia popolare

Milano, 22.4.2015
 
Cgil, Cisl e Uil regionali, con i sindacati degli inquilini, delle lavoratrici e dei lavoratori delle Aler, dei pensionati e degli edili hanno manifestato oggi pomeriggio davanti a Palazzo Lombardia per chiedere al governo regionale di riprendere subito il confronto e di avviare un’azione immediata per definire un nuovo modello delle politiche abitative, incrementando gli alloggi sociali da rendere disponibili con canoni economicamente sostenibili dagli inquilini.  Sono arrivati da tutta la regione, per sollecitare una politica abitativa in linea con i bisogni dei cittadini lombardi. Una delegazione è stata ricevuta in assessorato,venerdì 24 aprile mattina l’incontro in regione per affrontare le questioni sollevate dai sindacati.”Le cosiddette riforme sulla gestione dell’edilizia pubblica in Lombardia di questi ultimi anni erano sbagliate: lo dice lo stesso Consiglio regionale a conclusione dell’indagine sulla crisi finanziaria di Aler Milano, affermando la necessità di tornare a un modello di gestione  basato sul sostegno finanziario pubblico”, afferma Pierluigi Rancati, segretario generale Sicet Lombardia . “Tante parole, ma pochi fatti. Siamo pienamente d’accordo con le osservazioni del consiglio regionale, ma gli atti conseguenti di Regione Lombardia dove sono?  – aggiunge – Non c’è un impegno finanziario certo sul bilancio regionale per l’edilizia pubblica. Si continua ad affrontare il problema del risanamento finanziario delle Aler con la vendita degli alloggi e mettendo a rischio i livelli occupazionali delle aziende”. Non solo: si parla da mesi della riforma della legge sull’edilizia pubblica “con proposte che dimostrano come Regione Lombardia – afferma Rancati – pur di salvare dal crac finanziario le Aler sia disposta a tradire la loro missione di servizio, con quote d’ingresso sulle nuove assegnazioni, per limitare la presenza nel patrimonio delle famiglie meno abbienti, e togliendo ai comuni la possibilità di gestire l’emergenza abitativa sul proprio territorio”.  Al fianco del sindacato inquilini anche la Cisl lombarda, con le categorie dei pensionati, del pubblico impiego e degli edili. “Il modo in cui la Regione sta affrontando la questione abitativa dimostra che dietro le scelte compiute non vi è alcuna vera progettualità – afferma Beppe Saronni, segretario regionale Cisl Lombardia con delega alla Casa -. Siamo di fronte a una vera e propria emergenza sociale, aggravata dalla crisi economica di questi ultimi anni e bisogna affrontare la questione abitativa a partire da qui, non dai bilanci delle Aler. E’ urgente aprire un confronto serio in assessorato, a partire dalle richieste contenute nella piattaforma che già le organizzazioni degli inquilini hanno presentato, prima che la situazione diventi sempre più complicata, se non esplosiva”. 
Bastano pochi numeri per rendersi conto che la questione abitativa in Lombardia ha ormai assunto le dimensione di una vera e propria emergenza: ad oggi circa 60mila famiglie sono in attesa nelle graduatorie per l’assegnazione di un alloggio pubblico; ben 30 mila sono le domande presentate nel 2014 per ricevere un contributo dal Fondo sostegno affitti. E ancora: ogni anno sono circa 14mila i nuovi sfratti per morosità, frutto del disagio economico crescente delle famiglie lombarde. “E mentre il fabbisogno di alloggi pubblici cresce – sottolinea Rancati – si contano ben 8895 alloggi sfitti nelle sole case dell’Aler. La gestione degli alloggi e degli accessi va migliorata, contrastando lo sfitto nelle case popolari e l’abusivismo, superando criteri discriminatori e consentendo ai comuni un uso efficiente delle disponibilità rispetto all’emergenza casa”.