Intervista di Roberta Vaia a Radio Marconi

Venerdì 27 ottobre 2023, alle ore 12.20 è andata in onda su Radio Marconi, nella rubrica “RadioLavoro”, l’intervista a Roberta Vaia, Segretaria Regionale CISL Lombardia, la quale ha parlato a proposito della Settimana Europea per la Sicurezza e la Salute sul Lavoro

Di seguito alcune sue dichiarazioni:

Serve ovviamente continuità perché purtroppo quello che vediamo è che il dibattito su questi temi troppo spesso si accende solo in occasioni di fatti gravi come quello di Brandizzo, ma non dimentichiamoci che da inizio anno abbiamo superato le 100 persone che sono morte sul lavoro; per questo è un tema che non va trattato nelle emergenze, ma va trattato costantemente: bisogna parlare di prevenzione e non soltanto quando capitano questi eventi gravissimi

Noi parliamo sempre degli infortuni mortali, che purtroppo sono tornati a crescere e ad essere superiori ai livelli pre-Covid, che già erano livelli preoccupanti; non parliamo mai però delle malattie professionali, che a volte portano anche alla morti, come ad esempio i tumori professionali. L’altro evento che siamo in questo momento verificando è che nella nostra regione, mentre aumentano le morti sul lavoro e aumentano le denunci malattie professionali, stanno diminuendo il numero degli infortuni e questo, a nostro avviso, è un segnale del fatto che si sta iniziando a non denunciare più gli infortuni meno gravi e questo è un trend che non va assolutamente bene

Bisogna alzare l’attenzione e come rifare cultura della salute e della sicurezza sui luoghi di lavoro e questo si può fare solamente con la formazione, che però deve essere reale: il Decreto 81, ovvero il testo unico su salute e sicurezza, dice che la formazione deve essere adeguata e sufficiente e queste due parole dicono tutto; il problema è che nel tempo abbiamo visto una ‘mercificazione’ della formazione, quindi si parla di formazione fatta on-line, magari anche per rischi alti, dove i lavoratori si collegano con il cellulare, mentre la formazione va fatta bene, va fatta in aula e l’aggiornamento va fatto costantemente

Ormai nei luoghi di lavoro i controlli sono talmente al lumicino, che è facile che nell’arco di vita di un imprenditore non ci siano mai controlli in quella azienda; il problema dei controlli va affrontato in maniera coraggiosa e velocemente, perché i risultati di alcune scelte li vedremo nei prossimi anni. Essenzialmente i problemi sono due: uno è il fatto che la Regione continua a stanziare risorse per aumentare il numero degli ispettori, ma poi non abbiamo dati su effettivamente quanto il numero degli ispettore aumenta e comunque non riusciamo a coprire il turnover che c’è in questo settore, perché tantissime persone stanno andando in pensione: basti pensare che i dipartimenti di prevenzione lombardi contavano nel 2000 una pianta organica di più di 4000 figure professionali, mentre nel 2017, che è l’ultimo dato di cui disponiamo, erano praticamente la metà, 2.250

Stiamo assistendo ad una disaffezione per questo lavoro, nel senso che non è più attrattivo, e quindi nei concorsi ci sono poche persone oppure se passano non rimangono in Lombardia; inoltre, nelle Università lombarde, dove ci sono i corsi per i tecnici della prevenzione, ci sono pochissime iscrizioni e allora bisogna garantire migliori condizioni, incentivi contrattuali per trattenere le persone nel settore e fare promozione tra i giovani, non solo negli open day universitari, ma anche durante tutto l’anno