Iscos Flash – Morto il Premio Nobel cinese Liu Xiaobo, icona nella lotta per i diritti umani

Milano, 19.7.2017

Venuto a mancare giovedì 13 luglio, Liu Xiaobo è stato una figura chiave nella lotta per i diritti umani.

Nato a Changchun nel 1955, ottiene il dottorato in letteratura all’Università Normale di Pechino nel 1988. L’attività di insegnamento lo spinge al di fuori dei confini nazionali, portandolo a presenziare in qualità di professore in visita in prestigiosi atenei mondiali, tra i quali la Columbia University. Queste ed altre occasioni di scambio con gli Stati Uniti e il mondo occidentale provocano una diffidenza sempre più marcata da parte del governo cinese, fino ad arrivare alla rottura definitiva tra lo Stato e il professore nel 1989, in occasione delle proteste in Piazza Tienanmen, dove lo studioso riuscì a convincere gli studenti scesi a protestare a ritirarsi prima che l’esercito avviasse l’offensiva contro di loro.

Negli anni successivi il Premio Nobel invocò più volte libere elezioni, il riconoscimento delle libertà individuali, la separazione dei poteri statali; in seguito a ciò la sua libertà di parola e personale fu compromessa più o meno radicalmente, tanto che il giorno stesso della sua morte Liu era ancora detenuto (secondo premio Nobel a subire questo trattamento dopo Carl Von Ossietzky).

Oltre al già citato impegno pluriventennale nella tutela dei diritti umani in Cina, però, il traguardo più alto raggiunto dal lettearato cinese fu l’ideazione e la promozione della Charta 08, un manifesto firmato da 303 intellettuali ed attivisti per i diritti umani cinesi allo scopo di promuovere una serie di riforme politiche volte alla democratizzazione della Repubblica Popolare Cinese.

Il sogno che Liu Xiaobo e gli altri firmatari volevano vedere realizzato con Charta 08 consisteva nel sostituire il governo dell’uomo confuciano con lo stato di diritto borghese, proponendo una liberaldemocrazia di stampo occidentale.