La Cisl lancia la sua riforma per un fisco più equo e più giusto

Milano, 11.2.2015
 
“Più risorse a chi lavora, pensionati e aree sociali medio basse” con un bonus da mille euro l’anno per tutti i contribuenti con un reddito fino a 40mila euro; e, per finanziare il bonus, una “grande operazione redistributiva” con una “imposta sulla grande ricchezza netta”. Sono tra i punti della riforma “per un fisco più equo e giusto” proposta, oggi, dalla Cisl che punta ad un disegno di legge di iniziativa popolare. Poi, lotta a evasione e assegno familiare “più giusto e più corposo”. La Cisl vuole, raccogliendo le firme per un Ddl di iniziativa popolare, “spingere il governo ad adottare una riforma del sistema fiscale per far crescere il Paese, sostenendo il lavoro ed i consumi”. Una proposta di riforma ampia, e articolata su più misure, che per il sindacato guidato da Annamaria Furlan è la strada per introdurre più equità, dare più risorse a lavoratori e pensionati, ridistribuire ricchezza, sostenere le famiglie.  In particolare, la Cisl chiede di estendere l’attuale bonus da 80 euro; la proposta di riforma prevede un bonus da mille euro l’anno per tutti i contribuenti (lavoratori dipendenti, autonomi, pensionati, incapienti) con un reddito fino a 40mila euro ed un bonus di ammontare ridotto e decrescente per i redditi tra 40 e 50mila euro. E’ poi “indispensabile”, a giudizio del sindacato di via Po, “una nuova regolazione delle imposte e tasse locali che preveda un tetto complessivo di tassazione”, all’aumentare delle tasse locali “il cittadino deve avere una corrispondente riduzione del prelievo fiscale nazionale”, con una esenzione dalla prima casa dalla futura local tax.  Altrettanto “indispensabile”, nell’analisi del sindacato, è “ripensare il fisco per la famiglia”, anche con un “nuovo assegno familiare che aumenti al crescere dei carichi familiari e diminuisca all’aumentare del reddito”. A fronte di una ricchezza “mobiliare ed immobiliare aumentata in modo esponenziale in una situazione in cui, invece, il lavoro ha finito per essere tassato sempre di più”, la Cisl chiede misure di redistribuzione e propone una imposta sulla grande ricchezza netta oltre una soglia di ricchezza fissata a 500mila euro ed escludendo prima casa e titoli di stato. Una patrimoniale con aliquote crescenti che nella misura massima colpisca “gli scaglioni di ricchezza superiori al milione di euro”, e che serva (utilizzando a questo scopo l’intero gettito) a reperire le risorse necessarie per finanziare l’estensione del bonus.  Ultimo punto della proposta: puntare su un rafforzamento della lotta all’evasione con “meccanismi di contrasto di interessi tra venditori e compratori”, come “detrazioni temporanee” individuate prioritariamente con criteri di utilità sociale.