Lavoro, nei primi mesi del 2014 aumenta irregolarità nelle aziende lombarde

Milano, 9.7.2014

E’ pari al 60,65% il tasso di irregolarità delle imprese lombarde. Nelle 13.741 aziende ispezionate sono oltre 13.364 i lavoratori irregolari, 3.897 quelli “in nero”. Un dato che rischia di rivelarsi ancora più alto a fine 2014. E’ quanto emerge dall’ultimo rapporto della Commissione regionale di coordinamento dell’attività di vigilanza, relativo al 2013 e ai primi mesi del 2014. Due le fonti di maggiore preoccupazione per la Cisl lombarda: la consistente e progressiva riduzione del personale ispettivo concretamente impiegato in attività di vigilanza, sceso da 397 ispettori del 2012 ai 353 (-11,08%) dell’anno scorso, e il ricorso ancora notevole a contratti di lavoro non conformi alla legge. “Il dato sui lavoratori irregolari relativo al 2013 è il 37% in meno rispetto all’anno prima – afferma Gigi Petteni, segretario generale Cisl Lombardia – ma su questo ha anche pesato il fatto che moltissime aziende hanno cessato l’attività a causa della crisi. Non si è invece fermato il ricorso a  forme di precariato sistematico, anche attraverso l’utilizzo distorto dei contratti, e al lavoro nero, che si attesta su numeri assoluti di rilievo”. Una situazione che secondo la Cisl lombarda richiede il potenziamento dell’attività ispettiva, che anche nel primo trimestre del 2014, con soli 296 ispettori in forza, sconta la carenza di risorse nazionali destinate. “Nei primi tre mesi dell’anno sono state individuate già 1.679 aziende irregolari, su 3.020 ispezionate, con un tasso di irregolarità del 64%, in crescita rispetto all’anno scorso – sottolinea Petteni -. E’ evidente che bisogna intervenire al più presto potenziando il controlli e il coordinamento dei diversi attori coinvolti”.