Milano, 30.11.2016
Raggiunto l’accordo quadro per sbloccare la contrattazione nel pubblico impiego. Cgil, Cisl e Uil hanno firmato questo pomeriggio l’intesa con il governo: ottenuti 85 euro di aumento e incentivi legati a produttività e presenze. “Nuove regole per nuovi contratti. E’ il cambio di passo che volevamo e che abbiamo ottenuto grazie alla mobilitazione coraggiosa e determinata di milioni di lavoratori pubblici. Abbiamo firmato un accordo sul pubblico impiego per una nuova stagione dei servizi pubblici, con i lavoratori per i cittadini. La maratona del lavoro pubblico continua”. Cosi’ Giovanni Faverin, segretario generale della Cisl Fp, dopo la firma dell’accordo sul lavoro pubblico sottoscritto oggi da Cgil Cisl e Uil con il Governo. “L’accordo ci apre una strada nuova e impegnativa verso il riconoscimento professionale dei lavoratori pubblici. E verso un rinnovo di contratto con risorse per tutti, da aumentare nella contrattazione di posto di lavoro”, rimarca Faverin in una nota. “Ma non solo. Con la firma di oggi abbiamo cambiato le regole del gioco: da qui in avanti, come nel privato, saranno le parti a decidere le materie da regolare con la contrattazione. Vale a dire meno legge e piu’ contratti per dare piu’ valore alle competenze dei lavoratori anche nell’innovazione organizzativa che serve ai nostri enti”. “E poi l’accordo sancisce un’altra grande conquista”, sottolinea Faverin, “Non solo saranno superate fasce e pagelle e sara’ data voce ai lavoratori nella riforma della Pa, ma si apre la strada a welfare aziendale, decontribuzione dei premi di produttivita’ e incentivo alla previdenza complementare anche nel pubblico impiego”.
Soddisfazione per l’intesa raggiunta è stata espressa anche dal segretario generale della Cisl, Annamaria Furlan. “Siamo soddisfatti e contenti – ha detto -. L’aumento di 85 euro rappresenta una cifra dignitosa e abbiamo stabilito che il contratto prevale sulla legge: la legge Brunetta è stata così superata”. “Quindi – ha aggiunto – buste paga più pesanti e più qualità per il lavoro e i servizi pubblici”.o alla previdenza complementare anche nel pubblico impiego”.