Lecco, il Caleotto resiste e rilancia la tradizione dell’acciaio

Milano, 10.4.2015
 
Duferco e Feralpi siderurgica hanno creato nei giorni scorsi un newco in joint venture al 50% ed hanno rilevato l’impianto di Lecco Caleotto dalla Luchini per 20 milioni di euro. Una novità importante per il territorio, poiché la fabbrica, fino a ieri in amministrazione straordinaria, viene da lontano. Il laminatoio Arlenico-Caleotto fu fondato nel 1896 da 29 imprenditori lecchesi che iniziarono a produrre vergella per l’area locale e nel secolo scorso diventarono un punto di riferimento a livello nazionale. L’operazione attende il via libera dell’antitrust Ue e l’avvio delle prime produzioni è previsto per la metà di maggio. L’obiettivo della nuova società è arrivare a produrre 300 mila tonnellate annue di semilavorato d’acciaio. 
Newco e piano industriale hanno convinto i sindacati, che questo pomeriggio hanno tenuto un’assemblea coi lavoratori  per spiegare loro le novità. “Dopo un 2014 disastroso, con l’impianto fermo per 11 mesi, finalmente una buona notizia –  commenta Giovanni Gianola, della Fim Cisl Monza Brianza e Lecco –. Ci sembra un piano industriale solido e che le intenzioni siano positive. Speriamo quindi di ripartire al più presto”. Il progetto di Feralpi e Duferco prevede il mantenimento di tutti e 74 i lavoratori ancora in organico e investimenti per 5 milioni di euro fino al 2019, con ulteriori assunzioni. “Se tutto andrà bene, considerato che a regime l’impianto deve lavorare su tre turni, soprattutto se vuole arrivare a produrre 300mila tonnellate – sottolinea Gianola – agli attuali dipendenti se ne dovranno aggiungere almeno altri 15, quindi le prospettive di sviluppo, anche occupazionale, ci sono tutte”. Sindacati e azienda hanno inoltre concordato le modalità di assunzione dei dipendenti ex Lucchini, punto sensibile della trattativa, per i quali si prevede un passaggio diretto dalla vecchia società alla nuova Caleotto, mantenendo lo stesso livello e lo stesso inquadramento retributivo.