Merck, svolta positiva: confermata la cessione alla Zambon

Milano, 1.9.2014

A poco più di un anno dall’annuncio della chiusura a fine 2014, arriva una svolta positiva per il destino della Merck di Pavia. Nei giorni scorsi la multinazionale italiana Zambon Pharma si è impegnata a rilevare lo stabilimento. La notizia è stata confermata nel corso dell’ultimo incontro coi sindacati, venerdì scorso, e apre nuovi scenari per i circa 200 dipendenti e i lavoratori dell’indotto.  “Dopo settimane di voci, nel corso dell’incontro sindacale con la direzione è stata confermata la firma congiunta tra la Merck e la Zambon di Vicenza di una lettera d’intenti che vincola le parti a negoziare entro l’anno la cessione dello stabilimento di Pavia con un numero di dipendenti adeguato – spiega Gianni Ardemagni, segretario generale Femca Pavia -. Questo per noi e i lavoratori è un fatto positivo, perché l’importante azienda italiana del settore farmaceutico può davvero rappresentare una valida alternativa all’azienda americana, per dare continuità produttiva salvaguardando il know-how e l’occupazione”. A giugno 2013 Msd aveva comunicato che il sito di Pavia sarebbe uscito dal network produttivo di Merck entro il 31 dicembre 2014, nell’ambito di un processo di razionalizzazione della capacità produttiva globale cominciato nel 2009 a seguito della fusione con Schering-Plough. Successivamente alla fusione, infatti, il numero degli stabilimenti del network produttivo Merck era cresciuto, nel mondo, da circa 30 a più di 90. Da allora, Merck Italia ha cercato un acquirente che potesse valorizzare la struttura produttiva.  “Un esempio di responsabilità sociale  – sottolinea Angelo Colombini, neo-segretario generale della Femca regionale – che ci auguriamo venga emulato anche da altre imprese in Lombardia e in Italia, per la gestione delle vertenze che riguardano le crisi aziendali”. La lettera d’intenti firmata da Merck e Zambon prevede la definizione di un accordo definitivo entro la fine dell’anno. Nell’attesa, la Femca pavese  sollecita il massimo impegno delle aziende perché vengano assorbiti dalla nuova proprietà tutti i dipendenti  della multinazionale americana. Le voci che circolano in questi giorni, infatti, parlano di 150 dipendenti. Per una cinquantina, dunque, il futuro resterebbe incerto. Ma nessuna conferma è ancora stata data, in nessuna direzione. “Dobbiamo anche conoscere meglio quale sarà il progetto industriale e quale sarà il nuovo assetto relativo all’organico che Zambon acquisirà – aggiunge Ardemagni – e su questo saremo impegnati in un confronto serio con le aziende e con il Mise, per definire meglio questo schema e tutti gli strumenti necessari per tutelare tutti i lavoratori”. “Siamo fiduciosi – conclude – anche perché Merck sta dimostrando una buona sensibilità sociale, utile nell’interesse del lavoro”.