Cittadinanza, appello Anolf: approvare subito proposta di legge

Milano, 25.1.2017
 
“Chiediamo che la proposta di legge sulla cittadinanza esca dalla palude” è quanto afferma Anolf in una nota, in cui sottolinea che nel 2017, nonostante le seconde generazioni, figli d’immigrati, nati e cresciuti in Italia, siano oltre 1 milione di cui la metà nati in Italia, non esiste ancora una legislazione in grado di riconoscere loro la cittadinanza e i diritti fondamentali a quest’ultima collegati. “Facciamo appello a tutte le forze politiche – scrive l’associazione della Cisl  per la tutela dei lavoratori stranieri – affinché mettano da parte le convenienze e diano finalmente al Paese e a questi figli d’immigrati nati e/o cresciuti in Italia il diritto di essere considerati italiani, noi chiediamo che la proposta di legge sulla cittadinanza esca dalla palude”. 
Da un anno e mezzo, la cittadinanza per í nuovi italiani è ferma al Senato, dove deve avere l’approvazione definitiva. Bloccata in commissione Affari costituzionali. Una commissione cruciale, perché lì dovrebbe sbarcare tutta la discussione sulla riforma elettorale e li si faranno gli accordi tra le forze politiche, i compromessi, i patti. 
La riforma – già approvata in prima lettura alla Camera il 13 ottobre dello scorso anno ma rimasta bloccata in Senato – introduce novità importanti. Fra queste fra lo ‘ius soli temperato’ che prevede l’acquisto della cittadinanza dei minori nati in Italia a condizione che almeno uno dei genitori sia titolare di permesso di soggiorno, e lo ‘ius culturae’ per tutti coloro che sono nati in Italia, ma i cui genitori non siano in possesso del permesso di soggiorno o di diritto di soggiorno permanente e per i minori stranieri arrivati in Italia entro il 12esimo anno di età. 
“L’importanza della questione delle seconde generazioni e l’urgenza di una più equa ed avanzata normativa sulla cittadinanza sono state sollevate in più circostanze – scrive Anolf -. Molte sono state le proposte in sede parlamentare, ma manca la volontà politica di dar vita ad una legge organica sulla cittadinanza che garantisca a tutti i figli degli stranieri, nati e cresciuti in Italia, il diritto di partecipare alla vita politica e sociale di un Paese che è loro ma che li considera “stranieri”, soggetti con permesso di soggiorno, o “cittadini di serie b”.