Sanità privata, sciopero e presidi in Lombardia

Protesta in risposta al vergognoso cambio di passo di Aris e Aiop

Milano, 16.9.2020

Grande partecipazione in tutti i territori della Lombardia allo sciopero della sanità privata: lavoratrici e lavoratori rivendicano con fermezza: “Contratto subito!”.

Lo sciopero, indetto da Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl, coinvolge circa 100 mila operatrici e operatori in tutto il paese, di cui circa 50mila in Lombardia.

“La protesta è in risposta al vergognoso cambio di passo delle controparti datoriali Aris e Aiop che dopo 14 anni di blocco contrattuale, 3 anni di dure trattative e la preintesa finalmente raggiunta il 10 giugno scorso, non hanno poi siglato definitivamente il ccnl dietro pretesti senza fondamento, cioè condizioni non sufficienti per sottoscriverlo – scrivono Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl della Lombardia in un comunicato unitario -. E questo sebbene la garanzia di risorse pubbliche per sostenerlo da parte di Ministero della Salute, Conferenza delle Regioni, e delle singole Regioni”.


“In Lombardia, come in altre regioni italiane, Aiop ha tentato l’atto unilaterale di anticipare alle lavoratrici e ai lavoratori delle aziende associate un anticipo degli incrementi economici previsti dalla preintesa contrattuale della sanità privata siglata lo scorso giugno – aggiungono -. Come Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl regionali abbiamo già denunciato questo comportamento, che porterebbe verso uno scardinamento del contratto collettivo nazionale che consta di parte economica ma anche di una non meno importante parte normativa”.


Il contratto va rinnovato subito alle lavoratrici e ai lavoratori che decisamente non meritano questo misconoscimento alla loro professionalità, al loro rispetto e al loro impegno, anche sotto il Covid-19, collaborando con le colleghe e i colleghi della sanità pubblica nel far fronte all’emergenza sanitaria. Senza averne però stessi diritti e riconoscimenti economici.
Per questo, con determinazione, domani sarà sciopero per l’intera giornata o turno di lavoro e rispettando i servizi minimi essenziali.

Le iniziative e i presidi territoriali in Lombardia