Novità e recuperi della stagione estiva

Milano, 5.9.2016
 
La stagione estiva, come oramai tradizione, si caratterizza per un calo consistente di presenze in sala solo parzialmente recuperata dalle arene o da qualche programma delle sale d’essai. E’ questa la ragione per la quale le prime visioni sono molto limitate e spesso riguardano film sui quali che le case distributrici non puntano molto. Vale allora la pena gettare uno sguardo sui ripescaggi nelle sale e spesso si trovano titoli che nei mesi precedenti sono stati ingiustamente penalizzati dagli spettatori riproposti per la loro qualità.
 
E’ stato ad esempio il caso de Laurence Anyways del regista Xavier Dolan uscito alla vigilia della stagione estiva con poco successo e riproposto ad agosto in poche sale. Film di oltre 2 ore e mezzo su un professore di liceo che si accorge di essere intrappolato in un corpo sbagliato essendo nel suo intimo profondamente donna. Lo confessa alla sua compagna che lo aiuterà nel suo percorso di cambiamento ma anche nell’affrontare i pregiudizi. Gran bel film sull’amore che accoglie al di là del richiamo sessuale Laurence Anyways   è la prova matura di un giovane regista che sceglie un tema difficile come quello della transessualità. In questo aiutato da due interpreti straordinari e da una bella colonna sonora anni 80/90 visto che il film è ambientato a cavallo dei due decenni.
 
 
Altra ripresa interessante quella di Tangerines – Mandarini anch’esso ambientato negli anni ’90 ma in una regione a noi quasi sconosciuta: la Abcasia dove i georgiani ambiscono la conquista della terra. Naturalmente nel dramma si inserisce una battaglia tra georgiani e mercenari ceceni ed il protagonista del film accoglie due feriti delle fazioni opposte. Saranno i tentativi di convivenza tra loro gli elementi di riflessione di un film contro la stupidità della guerra che il regista Zaza Urushadze sa ben gestire fino a farlo diventare un candidato all’Oscar come miglior film straniero. Inoltre Mandarini diventa uno strumento di informazione su un conflitto che la stampa ed i media hanno praticamente ignorato.
 
 
 
 
Passiamo da una produzione dell’Estonia ad una francese come Microbo & Gasolina del regista Michel Gondry, questa volta una commedia gioiosa sulla libertà di realizzare i propri desideri. Daniel detto microbo dal momento che appare più giovane dei suoi 14 anni  è un ragazzino che sa disegnare con molto talento ma è oggetto di bullismo dai suoi compagni. Le cose cambieranno quando in classe appare Théo detto gasolina per la sua passione per i motori, che lo sostiene con la sua creatività ed il suo coraggio. Bella storia di amicizia con un fondo di anarchia dal momento che i ragazzi organizzeranno anche una fuga. Ma anche una piacevole e tenera vicenda che racconta in modo splendido l’adolescenza.
 
 
 

 

In piena estate viene invece distribuito un film in bianco e nero come El abrazo de la serpente del 35enne regista colombiano Ciro Guerra. Si tratta di un film che parla di uno sciamano, ultimo sopravvissuto di un popolo dell’Amazzonia sterminato dai bianchi, e della ricerca di una pianta medicinale molto rara. Il film, anch’esso candidato all’Oscar, è fotografato splendidamente e, rinunciando al colore, ci rammenta del dramma che la foresta amazzonica vive a causa dei danni provocati dalla “civiltà”. Lo sciamano è una figura storica incontrata da due antropologi europei a distanza di 30 anni alla fine degli anni 10 del 1900 e negli anni ’40: Proprio il confronto tra queste esperienze ci fa capire il disastro di una certa colonizzazione culturale ma anche della violenza verso la natura da parte dell’uomo.