Milano, 2.9.2016
La vertenza con le Poste in Lombardia prosegue e non si ferma, perché nessuno dei problemi e delle criticità evidenziate sono state risolti. Cisl Poste Lombardia denuncia: il personale è ancor di più diminuito per esodi incentivati (circa 400 unità in meno a giugno); la riorganizzazione del recapito e della logistica prosegue fra disorganizzazione ed inadempienze negli accordi sottoscritti; gli ambienti e luoghi di lavoro non vengono messi a norma; le improprie pressioni commerciali si intensificano e vanno di pari passo con le sanzioni disciplinari. “In queste precarie condizioni, nonostante le forti contestazioni di parlamentari, rappresentanti dei cittadini e della politica, il governo vuole comunque procedere alla totale privatizzazione dell’azienda – afferma Cisl Poste Lombardia -. Uno scempio per la collettività, che mette a grave rischio il servizio universale, la tenuta occupazionale e la garanzia del capitale investito da parte dei sottoscrittori, sia privati che pubblici”. Le complesse norme di autoregolamentazione dello sciopero, pur in assenza di risposte aziendali, non consentono di proclamare a breve ulteriori azioni di protesta a livello regionale. Che però potrebbero essere assorbite, spiega Cisl Popste Lombardia, da un sempre più probabile sciopero generale nazionale che potrebbe essere programmato a breve, visti i diffusi disservizi, proteste ed iniziative simili alla Lombardia, presenti in quasi tutte le altre regioni.