Osservatorio Cig in Lombardia n. 8 – Edizione speciale

Milano, 19.6.2020

Cassa integrazione ordinaria in aumento del 267% in Lombardia a maggio 2020, rispetto alla crisi del maggio 2010. E’ quanto emerge dall’edizione straordinaria del Bollettino a cura dell’Osservatorio Cassa integrazione guadagni della Cisl Lombardia, che ha messo a confronto i dati Inps relativi ai primi 5 mesi del 2010 con quelli del 2020.
La Cig straordinaria, sempre nel confronto tra i due periodi del 2010 e del 2020, continua a restare più contenuta nel 2020, anche grazie alle deroghe introdotte dal governo, che consentono di andare con la Cig ordinaria oltre i periodi massimi consentiti dalla norma.
In Lombardia la richiesta di Cig straordinaria è del 76% inferiore a quella del 2010, nel Nord Italia è -76%, in Italia -72%.
La Cig in deroga in Lombardia cresce del 55%, nel Nord Italia del 59% e in Italia del 107%. Va comunque tenuto conto che nel 2010 quasi metà della Cig in deroga era richiesta dal comparto artigiano, che oggi invece utilizza l’ammortizzatore sociale del Fondo Bilaterale (FSBA). Al netto degli artigiani la Cig in deroga in Lombardia crescerebbe rispetto al 2010 del 191%.
A queste tre gestioni va infine aggiunta quella dei Fondi di Solidarietà, non presente nel 2010, che nei primi 5 mesi del 2020 ha assorbito la richiesta di 127 mln di ore, ossia il 29% di tutta la cassa integrazione richiesta nello stesso periodo in Lombardia.

Tenuto conto che le aziende che oggi si rivolgono ai Fondi di Solidarietà e al FSBA nel 2010 si rivolgevano alla Cig in deroga, è come se quest’ultima fosse cresciuta nel 2020, rispetto al 2010 del 385%.
L’incremento maggiore riguarda la provincia di Sondrio con il 360%. Va però notato che nella crisi precedente il picco per questa provincia fu successivo al 2010. A Sondrio segue Mantova con il 199%, quindi Milano con 188% e un volume superiore a 114 mln di ore, pari al 37% del totale della Lombardia, e Lodi con il 181%. Con un incremento a tre cifre c’è anche Bergamo con un +111%,mentre le altre province hanno tutte incrementi minori con Lecco al 67%, Brescia al 51% e le altre a scendere fino a Varese, con il 22%.

Tra i settori l’incremento più alto si conferma, rispetto all’analisi del Bollettino precedente, quello dei trasporti, con il 546%, ma al secondo e terzo posto i settori dell’edilizia e agro-alimentare vengono sostituiti da quelli dei servizi e del commercio, con incrementi rispettivamente del 423% e 382%. Questo passaggio di classifica si deve al caricamento dei dati della Cig in deroga, che Inps aveva considerato solo in minima parte nel mese precedente. Commercio e servizi sarebbero saldamente ai primi due posti se potessero essere aggiunti anche i dati dei Fondi di Solidarietà che, come detto, Inps non rende disponibili a livello regionale nell’articolazione per settore.
In questa crescita impressionante della Cig nel terziario sta anche la differenza di impatto della crisi attuale rispetto a quella precedente.
Seguono l’agro-alimentare con un incremento del 339%, l’edilizia con il 314%, il chimico-plastico con il 120%, il grafico-editoriale con il 103%, il metalmeccanico con il 57% e infine il tessile con il 14%. In volume di ore il settore metalmeccanico resta al primo posto con 121
mln di ore, il 40% del totale, seguito dal commercio con 57 mln di ore, il 19%, e il settore edile con 46 mln, il 15%.