“Partecipare al lavoro”

Ieri, giovedì 29 giugno, presso la Sala Alabastro del Centro Congressi di Bergamo, si è tenuto l’incontro “Partecipare al lavoro”, organizzato dalla Cisl Bergamo per discutere della Legge di iniziativa popolare proposta dalla CISL per la partecipazione dei lavoratori all’impresa. Vi presentiamo un resoconto dei principali interventi.

Ugo Duci, Segretario Generale CISL Lombardia all’inizio della mattinata ha aperto l’iniziativa con queste parole: “Questa iniziativa organizzata dalla CISL di Bergamo ci dà l’occasione di discutere della proposta di Legge per la partecipazione dei lavoratori all’impresa portata avanti dalla CISL Nazionale, che non guarda al passato, ma ha uno sguardo verso il futuro, verso le nuove generazioni.

Questa proposta permette di preordinare un nuovo dibattito nel Paese, che se si attuerà diventerà un nuovo paradigma per l’Italia”.

In seguito l’introduzione di Francesco Corna, Segretario Generale CISL Bergamo:

“Oggi serve sempre di più un pensiero trasversale, in cui tutti i lavoratori hanno un ruolo in azienda e collaborano, per avere poi anche un ritorno economico.

Noi nella nostra zona abbiamo un deficit salariale, al Nord la vita costa tanto e l’abbiamo visto nell’ultimo periodo con l’aumento dei costi causato dall’inflazione; noi a Bergamo abbiamo una cultura del lavoro forte e ‘famosa’, ma oggi i giovani hanno altre richieste oltre che il semplice salario: richiedono un lavoro che dia opportunità di crescita e una valorizzazione.

Per questo a noi piacerebbe ‘sporcarci le mani’ per andare verso un sistema di partecipazione; siamo in un’era in cui il lavoro si evolve, in cui si dà valore alle competenze e in quest’era la CISL fa questa proposta, perché è nella sua natura, perché siamo convinti che è la democrazia della partecipazione che porta al progresso e la democrazia funziona se le persone partecipano.

Questa proposta guarda al futuro e non ha ‘lo specchietto retrovisore’ e questo è il modo per tutelare il lavoro e per preoccuparsi delle persone”

Successivamente sono intervenuti Francesco Seghezzi ricercatore ADAPT, che ha presentato i contenuti della proposta CISL, Giorgio Gori, sindaco di Bergamo, Pasquale Gandolfi, Presidente della Provincia di Bergamo. A seguito degli interventi istituzionali c’è stata la tavola rotonda moderata dal Segretario Generale della CISL Lombardia Ugo Duci, dove nell’ordine hanno preso parola Giovanna Ricuperati, Presidente di Confindustria Bergamo; Alberto Brivio, Presidente di Imprese&Territorio e Don Cristiano Re, Responsabile della Pastorale del Lavoro della Diocesi di Bergamo.

A conclusione della mattinata Daniela Fumarola, Segretaria Confederale Cisl, ha toccato alcuni ambiti di prospettiva e di senso per quanto riguarda la proposta di legge sulla partecipazione

“Ci muoviamo con un’ottica di prospettiva, pensiamo che questa proposta sia importante in una dimensione in cui è presente precarietà, in cui aumentano le diseguaglianze e la povertà, povertà non solamente di natura economica: il Covid, infatti, ha generato un malessere sociale, a cui noi vogliamo rispondere con la speranza; una speranza non di maniera, ma una speranza che significa impegnarsi, impegnarci nel fare quello che ci spetta, farlo con passione, con rispetto delle regole e delle persone e farlo insieme, allargando il nostro orizzonte.

Noi viviamo in un tempo in cui l’inflazione sta erodendo salari e potere d’acquisto delle persone e a questa crisi si aggiungono le transizioni; seppur i dati sull’occupazione recentemente pubblicati sono buoni, noi non possiamo ‘darci all’entusiasmo’, perché non dobbiamo dimenticarci che siamo in una transizione sociale dagli esiti incerti, che impattano su vari aspetti da tenere in considerazione, come ad esempio la crisi occupazionale che interessa intere filiere.

Pensiamo che si possa uscire da questa trasformazione con relazioni sindacali rinnovate, che significa per noi ragionare in termini di partecipazione dei lavoratori nelle aziende.

Pensiamo che la partecipazione sia la strada più efficace per affrontare diverse questioni, dai salari agli investimenti sul territorio, dalla flessibilità alla qualità dell’occupazione che deve dare stabilità ai progetti di vita delle persone, dalla formazione alla ricerca e innovazione dei processi di prodotto.

Stare all’interno di queste trasformazioni non è semplice, ma come sindacato vogliamo esserci.

Tutte queste sfide noi pensiamo che si possano affrontare realizzando l’articolo 46 della Costituzione, con il nostro strumento principe, la contrattazione, specialmente la contrattazione di secondo livello.

La costruzione di questa proposta è partita dal basso, ma l’obiettivo è alto e si interseca con diversi aspetti, uno su tutti l’aspetto culturale, il cambiamento dell’approccio culturale.

Sottoscrivere la proposta di Legge è importante sia all’interno dei luoghi di lavoro, sia fuori dai luoghi di lavoro, perché se vogliamo rendere concrete le cose che ci siamo detti, tutti devono fare la propria parte, per dare una prospettiva, soprattutto ai giovani.

Questo è il tempo della responsabilità e auspichiamo di costruire un Paese in cui tutti possano realizzare il proprio progetto di vita”