Per nutrire il pianeta mettere al centro il lavoro e il settore agroalimentare

Milano, 12.6.2015
 
Una volta fare agricoltura voleva dire solo “lavorare la terra”. Oggi le filiere si chiudono su Internet. L’e-commerce agroalimentare muove ogni anno 2.6 miliardi di euro. Così oggi più che mai è necessario ribadire che per “nutrire il pianeta” occorre mettere al centro il lavoro, riaffermare la centralità del settore agroalimentare e delle persone che ogni giorni vi si dedicano, con fatica e passione, come elemento su cui far leva per processi sviluppo e integrazione. Solo così sarà possibile contrastare la povertà e dare una certezza a quegli 805 milioni di persone che ancora soffrono la fame. A lanciare questo messaggio, tanto ambizioso quanto determinato, direttamente dal palcoscenico dell’esposizione universale 2015, che al tema dell’alimentazione e della sostenibilità è dedicata, il convegno organizzato oggi dalla Fai Cisl, con la partecipazione dell’Osservatore permanente della Santa Sede presso le organizzazioni dell’Onu per l’Alimentazione e l’agricoltura, Mons. Fernando Chica Arellano, del presidente di Federalimentare, Luigi Scordamaglia, del professor Giulio Sapelli, dell’Università Statale di Milano e del professor Gabriele Canali, dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza. “Un appuntamento che ha colmato una lacuna, perché dall’inaugurazione a oggi il tema della nutrizione non era ancora stato affrontato dal punto di vista del lavoro e dell’industria agroalimentare – ha sottolineato Giuseppe Sala, amministratore unico di Expo, nel suo saluto introduttivo -. Mentre occorre dare il giusto riconoscimento al lavoro, quale vero motore dello sviluppo e della società”. Agricoltura e lavoro, del resto, sono un binomio inscindibile ed un motore strategico per raccogliere la sfida della sicurezza alimentare, dello sviluppo nazionale e dell’integrazione globale.  “Anche in agricoltura dobbiamo muoverci verso un nuovo patto per la coesione e la crescita – ha detto Luigi Sbarra, commissario Fai Cisl – un accordo che ponga il lavoro al centro delle grandi sfide nazionali e globali che attendono il paese. La Cisl è pronta a dare il proprio contributo ed a mettere in campo proposte e competenza. Questa iniziativa, nel cuore di Expo, ci offre un’opportunità unica per lanciare e sviluppare questo messaggio”.