Perfetti sconosciuti

Milano, 12.2.2016
 
 
Cos’è e quali conseguenze comporta la comunicazione odierna alle prese con chat, whatsapp, mail, sms ed altri strumenti del genere? Un tempo i diari custodivano i segreti personali; oggi il telefonino li sostituisce ma non sono più segreti come una volta. Da qui prende le mosse l’ultimo film di Paolo Genovese “Perfetti sconosciuti”, una commedia sull’amicizia, l’amore e il tradimento. Una vita insieme da perfetti sconosciuti quella dei nostri protagonisti ma durante una cena parte un gioco apparentemente banale: condividere i segreti del proprio cellulare. In poco tempo questo diventa un gioco al massacro. Una commedia molto seria quindi, che si avvale di un pool di sceneggiatori e di un gruppo di attori veramente bravi, per riflettere sulle nuove tecnologie caratterizzate dalla frammentazione ma anche dagli snodi, così come è costruito il film stesso. Tra i frammenti naturalmente anche i riferimenti continui ad una società dove prevale la paura, la precarietà del lavoro e la impossibilità di sognare.  E’ insomma forse il film più interessante per ragionare sull’idea di modernità o società “liquida” teorizzata in tempi non sospetti da Zygmunt Bauman. Il tutto con la leggerezza di una commedia che, per quanto amara, non diventa mai cinica.