Petteni: facciamo nascere un "manifesto del sociale"

Milano, 8.5.2014
 
Interessante e partecipata iniziativa ieri sera presso la sede regionale della Cisl lombarda, nell’ambito del ciclo “Cisl Incontra”: i professori Giulio Sapelli e Mauro Magatti hanno colto l’occasione per una breve presentazione delle loro ultime iniziative editoriali, rispettivamente “Dove va il mondo?”  (Guerini Editore) e “Generativi di tutto il mondo unitevi! Manifesto per gli uomini liberi” (Feltrinelli), per intrecciare qualche pensiero in libertà anche sulla traiettoria sindacale in questa fase di grande transizione. “Il mondo sta andando  verso un inedito disordine economico e sociale, ovvero verso nuovi e diversi equilibri nella  redistribuzione della ricchezza e del lavoro; questo non si coglie, non è raccontato dai media che vanno per la maggiore. In questo senso la Cisl deve esserne maggiormente consapevole e, in quanto sindacato associativo ovvero aideologico, deve riprendere e riattualizzare gli insegnamenti del comune maestro Mario Romani, cercando di comprendere  i nuovi parametri dell’economia, della produzione e della finanza, che hanno conseguenze rilevanti sulle persone al lavoro”: così ha concluso il suo effervescente intervento Giulio Sapelli, non regalando nulla all’uditorio dei sindacalisti in sala. 
Mauro Magatti , studioso e docente di Sociologia nonché editorialista di diverse testate, nello spiegare il senso e il significato del termine generatività, ha identificato il bisogno che si affermino “personalità generative, intese come responsabilità individuali e collettive nella produzione di valore in ogni lavoro e in ogni relazione, per una positività e un bene nella vita, nella durezza e concretezza delle diverse circostanze che la transizione ci riserva e in cui ciascuno, in qualche modo, ne è protagonista”. 
Gigi Petteni, segretario generale della Cisl Lombardia, ha coordinato i lavori della serata e ha poi chiesto ad altri due protagonisti di “reagire” alle provocazioni e ai parallelli evocati dai due studiosi. Aldo Carera, docente di Storia Economica in Cattolica e presidente di BiblioLavoro e Gigi Bonfanti, segretario generale della Federazione Pensionati, non si sono sottratti nell’indicare percorsi possibili e auspicabili alle traiettorie della Cisl, in modo libero, pur nella distinzione dei ruoli e delle responsabilità. Carera, richiamando un recente editoriale del giornalista Dario Di Vico sul ruolo del sindacato, in concomitanza con l’apertura dell’assise congressuale della Cgil, ha sostenuto che “le Cassandre sono tante, tuttavia sussistono motivi di grande preoccupazione se non si riprende a riflettere e a studiare i fenomeni economici e sociali, secondo la grande tradizione che la Cisl delle origini ci ha consegnato. Formazione sindacale e ricerca rappresentano un nodo ineludibile di qualsiasi disegno per consolidare il radicamento sociale e nei luoghi di lavoro”.
Temi ripresi da Gigi Bonfanti che, in rappresentanza della Federazione degli iscritti Senior, non ha nascosto “le criticità che stanno di fronte a coloro che hanno la grave responsabilità di guida di migliaia di donne e uomini, giovani o con i capelli bianchi (o che non ne hanno più), che ci seguono, che si impegnano gratis in questa funzione sociale che è l’esperienza di rappresentanza sindacale. Accanto alle elaborazioni alla dirigenza sindacale sono richiesti i fatti e le concretezze, anche nella fase di cambiamento organizzativo che riguarda le Federazioni di Categoria. Non abbiamo bisogno di maquillage ma di fatti veri e percepibili, comprese le necessarie discontinuità nei gruppi dirigenti”. 
Nel ringraziare i diversi interlocutori per il libero e disinteressato apporto ma anche per la grande chiarezza nell’indicare i nodi e i limiti dell’azione sindacale oggi e per la Cisl in particolare, Petteni ha chiuso la serata richiamando la consapevolezza di ciascun dirigente nell’esercizio delle responsabilità, nei diversi ruoli a cui si è pro tempore assegnati. Ha inoltre sottolineato che la serata “ha posto le basi per far crescere un vero ‘manifesto del sociale’, che diventi una forte occasione di dibattito e di percorso”.